Il Governo italiano impone nuove esercitazioni militari in Sardegna, la Regione tace e acconsente
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- Pubblicato Venerdì, 05 Settembre 2014 09:58
- Scritto da Guido Sarritzu
Il Governo italiano, non tenendo in nessun conto le sacrosante proposte del Comitato paritetico, impone ancora una volta le esercitazioni militari in Sardegna, e la Regione "schiava di Roma padrona" vergognosamente tace e acconsente.
Davanti all'ennesimo atto di arroganza, il popolo sardo deve reagire con il nostro partito in prima linea.
Basta soprusi, basta con questa classe politica che privilegia gli "estranei" e ammazza il popolo e gli imprenditori sardi.
Occorre assumere una posizione ferma e chiara contro il servilismo di questa Giunta regionale zitta e prona ai poteri romani.
Occorre dire basta al politicamente corretto, con cui si pretende addirittura di eliminare dal vocabolario la scomoda parola “servitù”.
La Sardegna è una colonia, e priva di poteri come è non ha neppure la forza di ridiscutere radicalmente il saccheggio delle coste e l’inibizione allo sviluppo.
Non si tratta di fare professioni di antimilitarismo preconcetto, ma di ridiscutere il modello di difesa e i criteri di ripartizione delle servitù, ancora fermi a vecchi schemi ormai superati e irricevibili.
Ma, soprattutto, è tempo di ripensare a come l’indipendenza potrebbe aiutarci a contrattare da pari le misure necessarie per una difesa moderna che non contrasti con il diritto a progettare uno sviluppo sostenibile.
Con un’avvertenza: evitiamo una volta per tutte di svendere la Sardegna per un piatto di lenticchie (leggi: qualche posto di lavoro), e ripensiamo a un modello di sviluppo ancorato alle vocazioni dei territori stuprati affinché un eventuale drastico ridimensionamento delle servitù non produca un solo disoccupato, ma anzi sblocchi definitivamente le nostre potenzialità turistiche e produttive.
La bandiera dei Quattro Mori è l’unica bandiera che oggi può liberarsi in cielo a testimoniare che non siamo tutti asserviti e neppure intimiditi.
Senza orgoglio identitario non sarà mai possibile alcuna resistenza all’oppressione.
E la vera vocazione del PSd’Az, partito di popolo e di governo, è quella di difendere a qualsiasi costo la nostra terra.
Ma senza reazione di popolo, i poteri forti continueranno, in silenzio, a dettare legge in casa nostra, perciò è tempo di far sentire la nostra voce affinché sia chiaro a tutti che il PSdAz è sempre dalla parte dei sardi!
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