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I Quattro Mori per fermare gli invasori

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Tutto procede come previsto. La politica sarda è colonizzata dagli schieramenti italiani con le segreterie dei partiti italiani in Sardegna ridotte a passacarte e succursali dei padroni romani. Berlusconi guiderà le liste del Pdl al Senato nell’Isola, Lorenzo Cesa quelle dell’Udc alla Camera, un po’ tutti ospitano istranzos e alla porta bussa pure Flavio Briatore. Il Pd sardo si accuccia dopo la fuga democratica delle primarie e tutti (nominati e trombati) sono pronti a farsi messaggeri delle promesse elettorali di Bersani, Berlusconi, Monti, Ingroia e Grillo.

Noi siamo ancora qui, con i nostri Quattro Mori, per  rappresentare solo gli interessi del popolo sardo e fermare gli invasori in Sardegna. Ci presentiamo alla Camera e al Senato e ospitiamo nelle nostre liste uomini e donne che hanno scelto di dire “no” al sistema italiano. Quello che da decenni ci umilia tutti e fa retrocedere l’Isola a protettorato dei politici romani. Votare per gli schieramenti italianisti significa dire che in Sardegna tutto va bene e vuol dire anche che domani c’è poco o niente di cui lamentarsi.

Certo, se guardiamo a ciò che è accaduto ieri c’è anche un po’ di cui vergognarsi nel vedere l’assessore regionale al Bilancio candidato nella lista che porta il nome del presidente del Consiglio che la Giunta di cui è vice presidente ha denunciato con “s’atu de intima” perché non dà ai sardi i soldi che gli deve. Poco male, si dirà, è in compagnia  del presidente della commissione Bilancio che si è consegnato anche lui a Monti dopo che lo scorso anno voleva consegnare per protesta le chiavi della Regione proprio a Monti perché tratteneva i soldi delle entrate fiscali che spettano alla Sardegna. E che dire di quei riformatori sardi che non avendo riformato alcunché nell’Isola si candidano a riformare l’Italia. O di quei piddiellini che protestano per la Tirrenia svenduta ai napoletani e si candidano con chi ha regalato le ex navi di stato ad Onorato e soci. Per il Pd parlano le primarie beffa e la farsa del braccio di ferro con Bersani che è finito come sempre si sono conclusi i confronti tra la segreteria sarda e quella romana, alla faccia del partito federato e autonomo che è una solfa che ci raccontano da più di vent’anni.

Davanti a questa tracotanza  l’ultima cosa da fare è rassegnarsi alla legge truffa del porcellum e allo strapotere dei segretari italiani, ecco perché il 24 e il 25 febbraio troverete nelle schede per Camera e Senato i gloriosi Quattro Mori e nuovi patrioti pronti a tenere alta la bandiera e l’orgoglio del popolo sardo.

Grazie a quanti hanno dato la disponibilità e si sono offerti per questa straordinaria battaglia di democrazia e libertà.

W La Sardegna

 

Fortza Paris

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