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Scuole Civiche di Musica: Sarritzu (Psd’az), «Tagli inaccettabili»

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«La scuola civica di musica di Quartu è un punto di riferimento a livello regionale: non è accettabile che la Regione pratichi tagli indiscriminati spazzando in un colpo solo via un patrimonio di cultura e competenze».

L'assessore alla Pubblica istruzione e Cultura Guido Sarritzu interviene con durezza sulla questione della cancellazione dei fondi alle scuole civiche di musica decisa dall'assessorato regionale guidato da Claudia Firino.

Un problema che non riguarda solo il caso quartese, ma le scuole civiche di tutta la Sardegna, i cui rappresentanti si sono riuniti a Marrubiu lo scorso 30 ottobre per chiedere ufficialmente notizie alla Regione notizie sui finanziamenti e di modificare i criteri per la concessione degli stessi.

Un incontro svoltosi ieri in sede regionale su questi temi, complice anche l'assenza dell'assessore Firino, ha dato esiti del tutto interlocutori. «In tutta l'isola sono circa 8mila gli studenti e circa 800 i docenti delle scuole civiche di musica.

Solo a Quartu, che ha una delle scuole più importanti, contiamo oltre 600 allievi e una quarantina di docenti» spiega Sarritzu.

«Ora, a causa delle scelte della Regione rischiamo di vanificare quanto fatto in tutti questi anni e, peggio ancora, di trasformare i docenti in disoccupati.

Non si può rimanere indifferenti di fronte a una prospettiva simile».

«Tra l'altro – incalza l'assessore – la scuola civica col tempo si è evoluta, trasformandosi da scuola popolare in istituzione propedeutica ai conservatori. Quindi, il danno culturale e sociale è ancora più grave».

Conclude Sarritzu: «Ciò che chiediamo alla Regione è l'immediato ripristino dei fondi e maggiori certezze in merito al futuro delle scuole civiche di musica dell'Isola»

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