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Subito un decreto del "disfare" per cancellare quello del "far finta di fare qualcosa"

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Più che il decreto del fare,quello varato dal governo appare sempre più il "decreto del fare pochino", o meglio, "del far finta di fare qualcosa". Dentro, infatti, vi si possono trovare tante buone intenzioni, ma decisioni vere quasi nessuna: tante promesse, propositi,proiezioni. Punto.

Insomma, se questo è il grande piano per rilanciare l'economia alla ripresa dell'autunno, c'è da stare freschi, anzi temo proprio ci sia da prepararsi ad un autunno caldo.

Difatti, più si ingrossa la fila delle persone che cercano lavoro e più è facile ipotizzare che al fine qualche protesta possa fatalmente scappare di mano. Del resto, nonostante i grandi annunci del governo correlati a questo decreto, non appare nessuna prospettiva concreta che possa alleviare questa crisi drammatica e, tantomeno, ridurre il numero dei disoccupati.

Un decreto del fare pochino con nessuna vera riduzione delle tasse, zero aiuti a chi assume, e con incentivi inesistenti agli imprenditori che affrontano il mercato estero.

Ma quel che è peggio, però, è l'assoluta assenza di interventi sul fronte della burocrazia, la vera bestia nera di chi vuole avviare una attività o farla crescere.

La conclusione allora, può esser sintetizzata in un solo piccolo ed essenziale suggerimento al governo: adesso, dopo questo inutile "decreto del far finta di fare qualcosa", varatene subito un altro per cancellarlo, magari chiamandolo senza reticenze e con maggiore onestà politica, il "decreto del disfare".

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