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Zona franca: proposta Psd’az per integrale doganale e fiscale

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Il gruppo del Psd'Az in Consiglio regionale ha presentato stamane una proposta di legge nazionale d'iniziativa regionale per istituire in Sardegna una zona franca integrale sul piano doganale e fiscale che consenta all'isola di uscire dalla gravissima condizione di crisi. Il testo, illustrato dal capogruppo dimissionario Giacomo Sanna e dall'ex assessore ai Trasporti Christian Solinas e aperto al contributo di tutte le forze plitiche, propone modifiche all'articolo 12 dello statuto sardo, che possono essere apportate con la procedura per le leggi ordinarie.

Quella delineata dai sardisti si profila come la zona franca piu' estesa d'Europa, con un massiccio trasferimento di competenze, soprattutto in materia fiscale, dallo Stato alla Regione, che potrebbero incontrare ostacoli insormontabili a livello nazionale e anche da parte dell'Unione europea. La Sardegna sarebbe posta fuori dalla linea doganale dello stato, con riferimento ai diritti di confini, alle imposte dirette e indirette e alla possibilita' di disporre esenzioni e agevolazioni fiscali per le imprese oltre che sgravi di imposte su profitti e salari e l'esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente che verrebbero accreditati figurativamente senza oneri per i lavoratori. Alla Regione verrebbe riconosciuto il potere di definire il regime delle proprie entrate fiscali, con l'istituzione di tributi propri da riscuotere tramite un'agenzia regionale per le entrate e affidati, il cui gettito sarebbe gestito da una Tesoreria unica regionale. Non solo: secondo la proposta del Psd'Az, le famiglie potrebbero acquistare prodotti energetici e di consumo defiscalizzati e determinati in un contingente annuo.

Per i consiglieri sardisti Sanna, Solinas, Efisio Planetta e Paolo Maninchedda e per il segretario del partito Giovanni Colli, per superare lo svantaggio e la crisi che attanagliano la Sardegna occorrono strumenti straordinari. Per trasferire alla Regione la capacita' di modulare la fiscalita', la proposta sardista implica una modifica dell'articolo 10 dello statuto sardo. Al momento in Sardegna sono previsti sei porti franchi, fra cui Cagliari, ancora inattivo. Per le altre cinque zone franche (Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Arbatax) in questi anni non si e' proceduto alla loro delimitazione e organizzazione, nonostante fossero previste sin dalla fine degli anni Novanta. A gestire l'eventuale zona franca integrale estesa all'intera isola dovrebbe essere - secondo la proposta di legge sardista - una nuova societa', denominata "Sardinia Free Zone", a maggioranza pubblica ma a gestione privata, che opererebbe come un'Authority indipendente. Il Psd'Az ipotizza un business plan, un piano industriale sardo che renda concreta e sostenibile la zona franca. Fra i vantaggi ipotizzati dai sardisti, anche la defiscalizzazione dell'energia elettrica, delle accise e dell'Iva sui prodotti energetici da raffinazione e, in particolare, dei carburanti per i natanti a uso turistico e per le navi e aerei merci e passeggeri che collegano la Sardegna con l'esterno.

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