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Basta con logica eterne trattative, unica soluzione resta l'Indipendenza!

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“La Sardegna deve rifiutare la logica delle eterne discussioni alle quali assistiamo anche in occasione dell’ennesimo e deludente tavolo di trattativa col Governo italiano”.Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale del Psd’az Giovanni Angelo Colli commentando la conclusione deldibattito in Consiglio regionale, seguito alle comunicazioni del Presidente Cappellacci sull’esito dell’ultimo incontro romano per la Vertenza Sardegna. “Èormai chiaro a tutti come la Sardegna sia storicamente a credito nei confronti dello Stato. Mi aspetto perciò, che si arrivi  a prendere finalmente atto che servono risposte forti – prosegue Colli – come quella che il Psd’az propose con lungimiranza alle altre forze politiche del Consiglio regionale, quando chiedemmo di votare la nostra mozione sull’Indipendenza della Sardegna, che resta l’unica vera strada da percorrere nell’interesse del Popolo sardo”. Secondo il Segretario sardista“il dramma sociale ed economico in atto nell’Isola non si combatte con la sola discussione o il voto di mozioni e ordini del giorno che nascono e muoiono dentro al Consiglio regionale, ma con la necessaria sovranità per la Sardegna, così come resta inaccettabile che ad ogni cambio di governo deve essere sempre la Sardegna a ricordare quello che tutti già sanno da anni. Il Psd’az – prosegue Colli – richiama perciò tutte le forze politiche affinché oppongano un netto rifiuto a confronti dilatori ed inutili perché oggi il vero problema non è più conoscere, ma è decidere soluzioni immediate,a partire da quelle imputabili alle inadempienze che sono tutte in capo alla Sardegna, come per esempio la annosa questione relativa al credito o alla perimetrazione dei punti franchi”. L’auspicio di Colli è perciò che “la classe politica sarda prenda finalmente coscienza che la questione nazionale dell’Isola parte dalla presa d’atto della annunciata condanna capitale per vessazione tributaria da parte dello Stato italiano,che però continua ad essere inadempiente su vertenza entrate,pressione fiscale, insularità, patto di stabilità, infrastrutture, costo energia e, da ultimo, evasivo e temporeggiatore per quanto riguarda le sorti dei lavoratori e delle imprese che oggi in Sardegna chiudono i battenti”.

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