Contenziosi imprese: Decreto Monti obbliga i sardi a trasferta presso Tribunale di Roma

  • Stampa

“A partire dal prossimo mese di marzo la Sardegna resterà senza giustizia nei contenziosi riguardanti le imprese, che saranno costrette a rivolgersi al Tribunale ed alla Corte d’Appello di Roma per tantissime materie fra cui le azioni di classe dei consumatori, quelle di concorrenza sleale, o per subappalti relativi a contratti pubblici di appalto di lavori, servizi, o ancora, per forniture di rilevanza comunitaria". Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale del Psd’az Giovanni Angelo Colli, denunciando la grave penalizzazione per la Sardegna determinata dalDecreto n.1 del 24 gennaio 2012 chetrasferisce a Roma i contenziosi caricandodi costi aggiuntivi le imprese sarde e sottraendo competenze ai tribunali ordinari della Sardegna.“Il Governo Monti cancella i diritti delle imprese sarde con unmero richiamo di norme contenuto nell’Art. 2 del Decreto, accentuandone perfino la discriminazione rispetto a quelle italiane per l’evidente lesione proprio suconcorrenza, sviluppo delle infrastrutture e competitività, a cui lo stesso Decreto dovrebbe invece essere finalizzato”. Il riferimento è ai costi aggiuntivi che rischiano di accollarsi le imprese sarde, che secondo Colli “vanno a sommarsi a quelli a suo tempo determinatidall’infausto D.Lgs. 168/2003, che dimenticava gravemente la Sardegna allorché venivano istituite le sezioni specializzate presso diversi tribunali e corti d'appello tutte del continente, per la trattazione delle controversie riguardanti la proprietà industriale e intellettuale”. Il Segretario sardista chiede perciò che “si ponga immediatamente rimedio a tale pericolosa discriminazione che rappresenta un’offesa vera e propria anche al comune buon senso – rimarca Colli – poiché sarebbe bastata la semplice istituzione senza spese di una sezione specializzata per le imprese, così come è già previsto, ad esempio, per le sezioni specializzate agrarie e come invece è stato fatto per la Sicilia, che pure soffre assai meno di noi i disagi dell'insularità”.