Sulle colonne dei giornali appaiono nomi di un passato (ma anche di un presente) da dimenticare

  • Stampa

Il clima politico si sta giustamente scaldando in vista delle prossime elezioni regionali. Dico giustamente perché le prossime elezioni hanno un’importanza eccezionale, epocale e determinante perché mai nella storia della abortita autonomia hanno significato il discrimine tra il passato e il futuro.

E tutto ciò è molto chiaro al popolo sardo, che soffre e patisce uno stato di povertà difficilmente paragonabile al passato perche questa volta non si ha futuro, risulta meno chiaro ad una classe politica che ha fallito e si ripropone con gli stessi uomini e stesso linguaggio.

Sulle colonne dei giornali appaiono nomi di un passato (ma anche di un presente) da dimenticare, personaggi che sono legati, sia quando erano al governo che all'opposizione, ad un passato di inefficienza e di regresso. Hanno brillato per le loro vicende economiche personali incrementando, per alcuni naturalmente, i loro patrimoni personali a dismisura. Illeciti? Leciti? Lo stabilirà al momento opportuno la magistratura.

Oggi i giornali riportano nomi improponibili, pronti ad occupare il potere pur di dare continuità a carrierismi politici di dieci, venti e più anni. Indecentemente e senza vergogna alcuni si ripropongono con le stesse modalità come se andassero giustamente a incassare un riconoscimento per eccezionali risultati.

I sardi conoscono bene le condizioni della loro economia e l’ultimo posto economico in Europa, la maglia nera della EU e ne danno il merito di chi li ha governato con ignoranza e incapacità.

Il Presidente, l’uomo su cui puntare per un riscatto economico, per garantire un futuro ai giovani e invertire il senso migratorio di tantissime nostre risorse, dovrà riscuotere il consenso e la fiducia di tanti sardi, e non lo potrà fare soltanto con la sua immagine ma con un ricco elenco di cose da fare.

Un programma ben preciso, fatto di contenuti e di obiettivi concreti che risvoltino il sistema Sardegna e lo facciano uscire dalla stasi economica , sradichi il sistema burocraticoamministrativa e dia la certezza di un totale cambiamento di sistema governo.

Il popolo sardo deve essere messo al centro di un sostanziale cambiamento , di un processo economico e l’uomo che prende questo impegno deve garantirlo con la sua candidatura. La Sardegna ha tali e tante risorse e ricchezza da garantire un futuro di benessere ai suoi abitanti e questo futuro non passa attraverso il modello economico costituito da ciò che l’attuale realtà sarda. Il mondo economico industriale che ci circonda non ci appartiene, anzi che ci sta uccidendo giorno per giorno, anzi sarà obiettivo primario che dovrà essere eliminato per restituire la salute ai sardi e per bloccare un grave degrado ambientale. Per inciso, e la classe politica che ci ha governato ne tace i dati, siamo ai vertici europei per malattie oncologiche e patologie rare.

Chi vorrà essere presidente dovrà necessariamente tener conto della nostra identità e diversità trovando quegli equilibri di rapporti diversi che rappresentino il rispetto verso un popolo che ha sempre subito e sempre è stato derubato e che non rinuncia alla sua specificità è certificata dalla storia.

I sardi vogliono votare un Presidente che rappresenti un futuro concreto e non la continuità con un passato mefitico , umiliante è fallimentare.

L’uomo che sarà indicato come presidente da quelle forze , sia sardiste che di origine italiana, che già oggi a livello italiano stanno operando un forte cambiamento, dovrà tener conto che la speranza di un popolo va aldilà di una credibile indicazione della persona ma si basa su un concreto programma di obiettivi irrinunciabili.

*** *** ***

Antonio Delitala – Consigliere Nazionale ed Ex Segretario Nazionale PSd’Az