A proposito di articoli di giornale che disorientano l’elettore quasi a voler dimostrare che la politica è l’arte del ”tutto è possibile”

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Quando ci si avvicina ad una scadenza elettorale, come quella del rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna, è normale leggere articoli di giornale che per certi versi disorientano l’elettore, quasi a voler dimostrare che la politica è l’arte del ”tutto è possibile”.

Oggi dal titolo di un noto quotidiano locale, ad esempio, si legge che: “il Segretario del PSd’Az non chiude al Partito dei Sardi”.

Detto così sembrerebbe un preciso cambio di rotta sulle strategie politiche del PSd’Az e del suo segretario Christian Solinas, mentre prestando maggiore attenzione alle dichiarazioni virgolettate del diretto interessato, si evince che la linea politica del Partito Sardo d’Azione non cambia di una virgola: “prima di discute di idee, programmi e progetti, che segnino un metodo di governo alternativo a quello attuale, poi si definisce il perimetro della coalizione ed infine la figura che dovrà guidarla”.

Certo che, se posso esprimere un mio personale giudizio, alcune perplessità nella scelta dei compagni di viaggio, restano tutte. Soprattutto se si tratta di chi ad ogni competizione elettorale si presenta con una casacca diversa, magari cercando di rifarsi una verginità politica semplicemente lanciando un nuovo slogan. come quello delle “primarie della Nazione”.

Per fortuna i Sardi, che non hanno l’anello al naso e godono di una memoria elefantiaca, non si dimenticano di chi, in ogni suo trascorso politico e amministrativo, è stato elemento più di rottura che di unione. Quell'unione che, sempre secondo gli stessi soggetti, può essere miracolosamente ricomposta con un semplice e fantasioso rimescolamento di carte, dove chi non ci sta a fare il Due di Picche si veste da Fante di Bastoni, bastona il Re di Danari, e cala il Jolly delle “primarie”.

Ancora una volta si vogliono far passare le primarie come uno strumento di partecipazione democratica, con il solo fine però, a mio parere, di camuffare la debolezza di un gruppo dirigente che non è in grado di assumersi la responsabilità di scegliere il candidato che guidi una coalizione.

Le primarie, che  sono il Ponzio Pilato dei perdenti, hanno già dimostrato in passato di essere il fallimento della politica ed il metodo peggiore per la scelta di un leader.

A questo proposito gli esempi non mancano. Nel 2013 Bersani batte Renzi alle primarie del PD e non riesce a formare un governo. Governo che, dopo lo “stai sereno” a Letta, il “Matteo sconfitto” forma e guida fino al dicembre 2016.

Nel 2017 questa volta è Matteo Renzi a vincere le primarie del PD ma nella poltrona più alta di Palazzo Chigi vi è ancora seduto Gentiloni. La storia poi dirà che il vincitore della consultazione dei 2 Euro a elettore, non è altro che colui che ha provocato la disfatta del suo partito alle elezioni politiche del 2018.

Anche la Sardegna non ha una storia felice delle primarie.  Nel settembre 2013 Francesca Barracciu vince a mani basse la corsa per la candidatura a Governatore della Sardegna ma il centro–sinistra candida Pigliaru.

Per non parlare di chi le primarie le ha vinte ed ha strappato anche la candidatura: è il caso di Nicola Sanna, Sindaco di Sassari. Purtroppo per lui e per i Sassaresi, i suoi avversari interni non gli hanno mai perdonato l’ardire di volersi misurare e sconfiggere i vecchi notabili del PD.

Proprio la vittoria di Nicola Sanna alle primarie di Sassari è stata la genesi di un calvario amministrativo durato ormai 5 anni. Una legislatura intrisa di estenuanti crisi politiche, di ricatti e ultimatum continui, di sostituzioni di assessori, di programmazione alla giornata; il tutto condito da pioggia di fischi per il Primo Cittadino ad ogni uscita dei Candelieri.

Tutto ciò dimostra che non sono certo le primarie a certificare la tenuta di una coalizione ed il buon governo di un Ente pubblico come la Regione Sardegna, anzi è l’esatto contrario.

Nel ribadire pertanto che la linea politica maestra del Partito Sardo d’Azione è quella solcata dal Segretario Christian Solinas, auguro ai nostri amici, avversari politici, delle buone primarie di coalizione, certo del fatto che saranno quell'elemento in più che ci consentirà di vincere le elezioni regionali e dare ai Sardi quelle risposte che in questi ultimi 5 anni non hanno avuto.

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Gavino Gaspa Consigliere Nazionale PSd'Az