Accordo Lega - PSd’Az: noi ancor piú determinati a percorrere la strada tracciata dalle nostre scelte!

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La campagna elettorale sta entrando nel vivo e i toni si fanno sempre più aspri. Le critiche feroci al PSd’Az stanno assumendo toni antidemocratici e insinuanti tanto da diventare insulti alle persone.

Individui sconosciutI, spintI dal coraggio dei leoni da tastiera, scaricano la loro bile politica su esponenti sardisti che hanno responsabilità collettive e non personali.

Appartenenti o simpatizzanti di partiti italiani o velleitari aderenti a pseudo movimenti indipendentisti senza storia né verifica, sparano giudizi e insulti utilizzando una tastiera ed al riparo dal monitor di un computer per darsi piú coraggio. Quel coraggio che non esiste però allorquando le stesse parole scritte potrebbero essere pronunciate di persona, poiché il rischio di una reazione diversa li rende in tal caso mansueti come agnelli. Ma questa è la solita cultura del muretto a secco che ben conosciamo e contro la quale abbiamo sviluppato nel tempo potenti anticorpi che rafforzano le nostre convinzioni e ci lasciano ancor piú determinati a percorrere la strada tracciata dalle nostre scelte.

L’accordo LEGA - PSD’AZ che il nostro Segretario Nazionale Christian Solinas ha sottoscritto con la Lega è un’accordo chiaro e di cose da fare, e dunque un voto utile per l;a Sardegna. I dieci punti in esso ricompresi non sono scaturiti da una discussione fatta il dopo pranzo con un bicchiere di liquore di mirto in mano e un po’ alticci, ma da considerazioni e progetti che stando ai conti fatti da economisti ed esperti valgono per la Sardegna oltre 50 miliardi di euro e una crescita di ricchezza in termini aumento di Pil del 250%.

I dieci punti non sono le generiche banalità da mago Zurlí come leggiamo in tanti programmi, o le cretinetie espresse da chi, facendo copia e incolla da vecchi programmi elettorali, li cala come nuovi sulla Sardegna. I nostri sono 10 punti solo ed esclusivamente per tutti noi sardi e riguardano gli interessi di tutti i sardi, non soltanto di quelli di sinistra o destra o sardisti, ma sopratutto per i giovani disoccupati, per gli anziani, per chi si ammazza di lavoro per una busta paga da strozzini, per tutte le donne e gli uomini di Sardegna.

Una considerazione che non è stata mai fatta, una evidenza che nella furia degli insulti è sfuggita, è che la Lega è un partito italiano che non è rappresentato in Consiglio Regionale. Ed in Consiglio regionale non vi sono mai stato suoi rappresentanti. Questo è molto importante e nessuno lo ha rimarcato perché è alla base della conclusione con cui è stato sottoscritto l’accordo di collaborazione.

Il tentativo di trovare un’intesa sia col Centro sinistra che col resto del centro destra è stato reso impossibile perché i rappresentanti locali di questi partiti, traditori fisiologici del popolo sardo, pur di impedire cambiamenti della situazione disperata dell’economia sarda e accettare soluzioni che avrebbero dato vantaggio ai sardisti, hanno boicottato ogni intesa, cosí come ogni iniziativa sardista, modificando o annullando col voto e rendendo inutili leggi che avrebbero migliorato profondamente la nostra economia. Di questi fatti le cronache consiliari ne sono piene.

Quando con la Presidenza di Mario Melis i sardisti governarono la Sardegna, ed i più feroci oppositori, i frenatori delle proposte sardiste furono proprio gli alleati di governo, il PCI e il PSI.

Agli atti del Consiglio regionale sono presenti e facilmente leggibili le pesantissime interrogazioni al Presidente Melis fatte dagli Assessori della sua Giunta, Muledda e Cogodi.

La Lega ha risposto positivamente alle nostre richieste impegnandosi, una volta al governo, di adempiere ai punti dell’accordo con la forza di tutto il suo gruppo parlamentare, perché non avendo oggi interessi consiliari in Sardegna, ha interesse ad avere un alleato forte in nome del principio solidarietà federalista e di reazione al monopolio statalista romano.

Alcuni dimenticano che le regioni, la Lombardia e il Veneto, governante dalla Lega, sono additate come le Regioni più virtuose in Europa; il loro Pil è di 500 miliardi di Euro, il loro esempio e la loro struttura amministrativa ci servirà in futuro di esempio per trasformare il sistema regionale burocratico amministrativo sardo, diventato esempio di stato massimalista e repressivo, e ci servirà attingere a piene mani dalle loro esperienze recuperando decenni persi nell’affinare sistemi burocratici fallimentari.

Lo Stato sardo è stato Governato fino ad oggi da sinistra e da destra in modo fallimentare e negativo per la nostra economia. Ogni atto politico e ogni legge hanno comportato il rallentamento e il blocco di ogni iniziativa. Abbiamo assistito alla svendita delle nostre ricchezze e del nostro territorio. Nessuno può negare che chi ha governato fino ad oggi è causa principale della grave crisi e della stagnazione economica che obbliga migliaia di giovani ad emigrare, imprese a chiudere, negozi ad abbassare la serranda per sempre.

Un disastro a cui oggi bisogna dire basta!

L’accordo sottoscritto con la Lega, renderà possibile che sulla Sardegna, se tutti i sardi sapranno cogliere questa irripetibile occasione, splenda il sole del benessere per tutti.

Un benessere, questa volta, costruito da noi, che permetterà ai giovani di guardare al futuro con fiducia, creando una famiglia e invertendo finalmente anche il nostro tragico indice demografico, ma stavolta con tanti bambini sardi.

Non vogliamo che la Sardegna per volontà di qualche politico che odia la sua terra sia ripopolata da migranti dalle dubbie origini, dalle incerte capacità lavorative, dalla scarsa cultura e con tradizioni e costumi totalmente diversi.

Qualcuno ha intuito che è possibile un cambiamento e non lesina gli insulti scatenando in rete, nascoste da una tastiera, persone dal profilo inesistente e virtuale, che oltre ad insultare PSd’Az e suoi militanti frantumano il mondo indipendentista seminando odio e livore.

La nazione sarda la si costruisce iniziando dalle fondamenta, mattone su mattone , impastando cemento e sabbia, ponendo finestre e porte, costruendo il tetto con tegole per garantire che non piova dentro, con idee su idee, con progetti su progetti, con memorie storiche su memorie storiche, con tradizioni di popolo, rafforzando i legami del vivere civile, con la solidarietà, con uno stato sociale giusto ed equilibrato, con l’uguaglianza, col rispetto di leggi e di diritti e di doveri dei cittadini, con burocrazia soltanto necessaria, con una fiscalità di vantaggio, con una vera continuità territoriale, consolidando con armoniose e rispettose regole la libertà democratica.

Il PSd’Az combatte da quasi cento anni per rendere il popolo sardo libero e indipendente, ed oggi, ad iniziare da queste elezioni politiche italiane, ma pure guardando in prospettiva alle prossime elezioni regionali, il progetto di costruire la Nazione sarda passerá anche dai 10 punti di questo nostro accordo con la Lega.

Antonio Delitala – Ex Segretario Nazionale e Consigliere nazionale del PSd’Az