A Gonnosfanadiga contro le speculazioni del termodinamico il PSd’Az c’era… malgrado i paguri distratti che non l’hanno visto

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Al corteo di protesta dello scorso 25 marzo a Gonnosfanadiga, contro le speculazioni del termodinamico, noi c’eravamo!

Quel “Noi c’eravamo”, significa che il nostro Partito ha non soltanto aderito ufficialmente e per tempo alla manifestazione contro la devastazione riguardante circa 232 ettari di aree agricole di pregio (che pone anche una pesante ipoteca per le sue prospettive turistiche future), ma che era tangibilmente presente sul posto con i suoi dirigenti e militanti, e con le sue inconfondibili bandiere dei Quattromori listati di nero.

La nostra presenza al corteo, del resto, non poteva essere in alcun modo travisata o peggio messa in discussione da nessuno che, in onesta e buona fede, fosse stato presente a sua volta (magari trattenendosi come tutti noi fino alla conclusione della manifestazione); ovvero che si fosse documentato appena oltre la superficialità, così da poter venire a conoscenza del protagonismo concreto ed encomiabile (perché fatto del solo lavoro lontano dal clamore dei riflettori) dei militanti e dei dirigenti Sardisti locali, che hanno per primi sul territorio sollevato il problema nelle sedi istituzionali (per la cronaca il 1° o.d.g. sull'impianto solare termodinamico in territorio di Guspini-Gonnosfanadiga è stato presentato dalla Consigliera comunale Sardista di Guspini Amalia Collu nella seduta di C.C del 03/07/2013, mentre in quella del 30 marzo 2015 la stessa esponente Sardista presentò le "Osservazioni in merito all'Impianto solare termodinamico da 55 MW Guspini- Gonnosfanadiga") e partecipato – detto per inciso – sia alla costituzione della Consulta Ambiente, Territorio, Energia (ATE), con i vari Comuni, Associazioni Ambientaliste, che, ancor prima, a quella del Comitato promotore contro il pericolo derivato all’ambiente e le speculazioni, connesse all’annunciata realizzazione della mega centrale solare termodinamica di Guspini-Gonnosfanadiga.

Del resto, l’impegno ed il lavoro del PSd’Az sul tema, resta certificato già dagli atti del Consiglio regionale della trascorsa legislatura (2012), allorché, in preoccupante solitudine, denunciavamo il grave pericolo delle speculazioni e degli interessi poco chiari che ruotavano attorno alle centrali termodinamiche pronte ad essere calate dall’alto sulla Sardegna (all’epoca fece da battistrada quella ricompresa nei comuni di Cossoine-Giave di ben 160 ettari di terreni agricoli di buona qualità), precisando però che le nostre contrarietà prescindevano dal giudizio più che positivo sulle fonti di energia rinnovabile, in particolare su quelle di derivazione solare, che oggi sono notoriamente riconosciute vantaggiose anche sotto il profilo economico.

Dunque, ribadire la “presenza” Sardista anche nell’occasione di quest’ultima legittima protesta contro l’annunciato impianto solare della “Gonnosfanadiga Ltd” presentato dalla Energo Green di Londra (che è soltanto l'ultimo capitolo di una lunga serie di atti in puro stile coloniale che hanno ingenerato fortissime contrarietà delle popolazioni interessate, come anche dei 269 ettari di Villasor-Decimoputzu, oppure di San Quirico e Tiria), non può rispondere certo, come è invece il caso di ben identificabili soggetti in cerca d’autore, al soddisfacimento misero ed imbarazzante di pruriginose necessità autoreferenziali, e di pregresse e poco onorevoli inadempienze politiche o professionali.

E neppure, può corrispondere, alla febbrile ricerca di visibilità politica e sociale, che molto spesso (soprattutto laddove impropriamente inseguita), si svela – e talvolta proprio si rivela inaspettata – attraverso la sua più sgradevole dimensione patologica che sta nella via di mezzo – giusto per restare nella metafora – posta tra gli imbarazzanti tratti distintivi che ha la pianta del prezzemolo, e quelli più deprecabili ma altrettanto imbarazzanti di quel simpaticissimo animaletto chiamato paguro, che possiede la notoria congenita (e purtroppo incorreggibile) propensione di introdursi abusivamente nei gusci altrui per tentare di colonizzarli, ovviamente, a scapito dei legittimi inquilini.

Per esser chiari, capita sempre più sovente che alcuni strani “sacerdoti dell’indipendentismo” si sentano autorizzati (peraltro in virtù di titoli ancora misteriosi), a distribuire a destra e a manca, quando le patenti di purezza e coerenza politica (beninteso insindacabilmente revocabili in ogni momento), quando vere e proprie bacchettate correttive, inflitte con la sicumera presuntuosa e arrogante dell’infallibilità.

Purtroppo, costoro, forse sentendosi autorizzati dall’aver mal interpretato la cortesia degli interlocutori, hanno preso la pessima abitudine di rivolgersi con toni solenni e perentori (e come se la qual cosa fosse una prassi normale), alla base di militanza strutturata di un altro partito, certamente (mi si perdonerà l’eccesso di tatto che riconosco andare a scapito della chiarezza) per la insormontabile causa di forza maggiore del non averne, essi, una ben definita a cui parlare.

Causa di forza maggiore che (guarda caso anche attualmente) non li vede minimamente impegnati con risultato alla costruzione di una militanza strutturata propria, tale da occupare e dunque coltivare uno spazio politico definito, ma piuttosto pare convincerli con più determinatezza alla comoda scorciatoia del minimo sforzo di rivolgersi direttamente a quella altrui, forse nella presunzione molto bislacca e un tantino patetica che soltanto essi saprebbero far meglio.

Ma la cosa per loro più difficile a capirsi (e che presumibilmente ne determina i malcelati livori e le involontarie e fatali scorrettezze) è forse il presupporre che il ruolo e lo spazio politico di un partito come il PSd’Az sia imputabile ad inopinati quanto fortuiti eventi magici o misteriosi incidenti, e non invece all’azione continua e all’impegno generoso di militanti ben radicati nel territorio, come dimostra anche la partecipazione Sardista alla manifestazione di protesta dello scorso 25 marzo a Gonnosfanadiga.

Militanti organizzati in struttura di Partito che si rappresenta compiutamente e con adeguata autorevolezza attraverso i propri iscritti e dirigenti democraticamente eletti, nei territori, nel Consiglio e nella Segreteria nazionale, e perciò stesso distanti sideralmente dalla invalsa prassi autoreferenziale e fragile del solo apparire (con proprio nome e qualifica come il caso alquanto pretenzioso di quel particolare formaggio il cui nome voleva dire fiducia) nei giornali e nelle locandine di eventi (ed ovviamente nei social media), e come se il fatto stesso di esistere virtualmente potesse bastare a certificarne incontrovertibilmente anche la reale esistenza politica.

Quanto premesso è anche l’occasione per raccontare meglio, attraverso un episodio (che per ovvie ragioni di cortesia si trascura di aggettivare debitamente), nel quale si distingue suo malgrado un autorevole ex direttore di quotidiano (che ha recentemente intrapreso un percorso di impegno politico e del quale per correttezza si omettono le generalità), il quale palesa con sufficiente chiarezza in una conversazione che si riporta di sotto, integralmente riversata dal profilo di un social network a lui ufficialmente riconducibile, alcuni aspetti di metodo e di cultura di confronto politico che a noi Sardisti fortunatamente non appartengono.

Il tutto parte dalla falsa affermazione dell’ex direttore in questione, che a commento di alcune sue foto riferite alla manifestazione del 25 marzo a Gonnosfanadiga contro le speculazioni del termodinamico, rilevava con toni vagamente censori ed oggettivamente fuori luogo, una presunta assenza del PSd’Az.

A tali affermazioni veniva risposto in sequenza dal sottoscritto con le precisazioni del caso (che si lasciano al giudizio del lettore) ma  che l’elemento in questione (l’ex direttore) forse per riservarsi l’ultima parola nella discussione, decideva di interromperla, prima “bannando” molto democraticamente l’interlocutore, e successivamente, con la libertà derivata dall’assenza di contradditorio, provvedendo a rivolgersi (mi è stata ovviamente prodotta in copia) la molto qualificante domanda retorica: Finalmente. Ma visto che non sono così importante, perché tutti i rompicoglioni si danno convegno su questa bacheca?”.

Detto questo, e ritenendo ovviamente ogni ulteriore commento superfluo, riporto integralmente il dialogo di cui trattasi. Buona lettura!

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A. M. 25 marzo 2017 (Fotografie)

Gonnosfanadiga, ora.
Manifestazione contro le speculazioni e il land grabbing.
Presenti sindaci, comitati e tutte le sigle indipendentiste e dell'autodeterminazione.
Assenti solo il PsdAz e i sovranisti di governo.

S. E.Caro M., mi spiace deluderLa ma il PSd'Az, quantunque non a conoscenza che fosse proprio Lei il depositario del registro delle presenze ed il preposto a far l'appello, era presente alla manifestazione (con proprie bandiere e qualificata delegazione)... Ieri a Serramanna si è tenuta un'apposita conferenza programmatica durante la quale si è ampiamente dibattuto in ordine alla riattualizzazione delle differenti tematiche storiche sardiste, riferite in particolare alle molteplici problematiche del territorio, non ultima quella legata alle emergenze ambientali connesse all'annunciata realizzazione dell’impianto termodinamico Guspini-Gonnosfanadiga, che hanno determinato l’adesione del Partito (deliberata già in tempi non sospetti) alla Consulta Ambiente, Territorio, Energia (ATE) tra i diversi Comitati promotori, Comuni e Associazioni Ambientaliste ed alla manifestazione del 25 marzo.
A volte la brama di distinguersi ad ogni costo, unitamente ad incomprensibili malcelate finalità, mal si conciliano con la serietà e l'oggettività di quanto si finisce per andare ad affermare, ed a volte (come in questo caso) addirittura rischiano di trascendere fatalmente nell'ingenerosità e nella scorrettezza politica. E constatare ciò, nostro malgrado, dispiace alquanto!

A. M. Non rispondo a provocazioni e allusioni, ma chiariamo meglio per chi non vuole capire.
C'erano i SEGRETARI o LEADER di tutti i partiti indipendentisti o autonomisti, tranne quelli del PsdAz e del Partito dei Sardi. Non pervenuti nemmeno come dichiarazioni nell'agenda politica regionale.

S. E.Ecco, io invece ho inteso proprio rispondere ad una provocazione/allusione, per giunta palesemente pretestuosa, gratuita ed infondata..
Preciso inoltre che il PSd'Az - avendo fortunatamente anche qualificati dirigenti e militanti sul territorio (e non il leader totalizzante, solitario ed autoreferenziale spesso per mera necessità) si rappresenta a sufficienza attraverso l'impegno e la partecipazione fattiva di questi ultimi.. rifuggendo pertanto (per cultura politica consolidata) dalla demagogia inconcludente e dagli spot delle varie "dichiarazioni nell'agenda politica regionale"..

A. M.Perfetto. Prendo atto che lei parla a nome dei sardisti e che. In siamo d'accordo. Auguri :)

S. E.Io parlo, in questa sede, in qualità del ruolo che ricopro all'interno della Segreteria nazionale del PSd'Az.
Qualità che Lei, ovviamente non è tenuto a conoscere (ed in tutta evidenza non conosce), così come io stesso non conosco (e neppure, francamente, ho ancora colto) in qualità di cosa ed in nome e per conto di chi, parla Lei.

A. M.Parlo unicamente a nome mio. Non conto dunque nulla. Auguri al PsdAz, che apprendo da lei essere ben lontano da me. Saluti e ancora auguri sinceri.

S. E.Mi spiace abbia ricavato questo convincimento che, Le assicuro, non corrisponde minimamente a quanto tentavo di argomentare...
Preferisco perciò constatare, mio malgrado, di non esser riuscito a spiegarmi al meglio... e provare a precisare soltanto (con più chiarezza) che Il PSd'Az non puó essere "ben lontano" da Lei, per il semplice fatto che la sua principale missione è proprio quella di stare vicino a tutti i sardi, dunque Lei compreso..
Piuttosto il PSd'Az si mantiene molto lontano sia da un certo modo di fare informazione, che (se mi è con cesso affermarlo) di far politica..
Auguri sinceri anche a Lei.

A. M.No, guardi, la esento:)
Credo che lei abbia fatto già abbastanza danni, stasera, la prego di non occuparsi anche di me.

S. E.La ringrazio per la cordiale esenzione... Del resto, incidentalmente ho tante altre cose di cui dovermi occupare.. ed anzi, riconosco che Lei, malgrado i "danni" che ho fatto stasera, ha ben dimostrato di sapersi occupare di se (ed adeguatamente rappresentare) a sufficienza da solo..
Mai dimenticando però (mi consenta di aggiungere e suggerire sommessamente) che a volte la pezza può essere davvero molto peggio del buco.

Da questo punto l’ex direttore ha ritenuto più agevole procedere all'espulsione coatta del suo interlocutore, e proseguire più agevolmente nel contraddittorio qualificando al meglio l’impronta democratica ed inclusiva che distingue la sua idea di Sardegna.

 

In ogni caso, W l’onestà politica e la Democrazia!! W il PSd’Az e… sempre Fortza Paris!!