Passi importanti per il futuro del Partito

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Cari amici sardisti,

nel periodo appena trascorso abbiamo intrapreso passi importanti per il futuro del nostro Partito.

Abbiamo affrontato il problema di una conduzione che da molto tempo costituiva un ostacolo al confronto e alla crescita.

Lo abbiamo fatto adoperandoci per rendere possibile un percorso condiviso, ma la contrapposizione è stata e probabilmente era inevitabile. Escludo tuttavia, al di la delle relazioni personali che devono basarsi sul rispetto, che possano esserci motivi di rammarico. Ritengo che sia stato un fatto positivo, atteso da molti anche fuori dal Partito.

E’ inoltre in corso da diversi giorni la laboriosa raccolta di tutte le documentazioni relative ai tesseramenti che la Segreteria Nazionale verificherà tra breve al fine di ristabilire condizioni di certezza circa l’effettiva e regolare composizione della base sardista.

I problemi interni ci hanno molto assorbito senza tuttavia impedirci di procedere su altri versanti. Abbiamo condiviso e sostenuto in Consiglio Regionale una importante battaglia, promossa dall'Associazione per la tutela dei diritti dei sardi, con il supporto dell’amico Avv. Besostri, contro lo Stato e la Regione, per il rispetto della Legge 482 del 1989 sulle minoranze linguistiche, e pertanto contro l’Italicum e la legge elettorale vigente in Sardegna.

In diversi centri della Sardegna abbiamo promosso momenti di confronto e di intesa tra le formazioni di area indipendentista: a Cagliari, a Nuoro e a Olbia. In particolare la convergenza che si è determinata a Nuoro tra il Partito e diverse liste civiche di ispirazione sardista ha reso possibile la straordinaria vittoria politica che sappiamo.

Su questa stessa strada proseguiremo facendo di ogni prossima evenienza elettorale un laboratorio politico che si proietti nello scenario più ampio che riguarda il futuro dell’Isola.

Resta l’esigenza di mantenere aperto il confronto per rimettere a punto un nuovo indirizzo di crescita e di sviluppo che tenga conto delle prerogative del nostro territorio e che possa innanzitutto generare lavoro.

Questo è il primo passo necessario per l’indipendenza. Delineare concretamente un futuro possibile, basato su idee e progetti dettati solo dagli interessi  dei sardi.

Altri problemi su cui dobbiamo confrontarci con le altre formazioni indipendentiste sono strettamente connessi alle politiche italiane ed europee e a quanto accade in uno scenario che ha contorni planetari.

Sulla politica economica dell’Europa, sul mercato globale, sui flussi migratori, sul malessere che investe buona parte del mondo e che inevitabilmente ci coinvolge. Su tutti questi problemi dobbiamo coordinarci anche con i movimenti politici o con le voci che in altri paesi sostengono posizioni vicine alle nostre.

Credo sia evidente, per quanto riguarda la necessità di interagire su uno scenario di tale complessità, che il nostro Partito ha bisogno di ricostituirsi anche nell’organizzazione.

Occorre che ogni singola istanza del Partito sia investita di precise responsabilità e che chiunque abbia delle cariche, oltre ad avere le necessarie competenze, sia messo nella condizione di assolvere il proprio mandato disponendo di tutte le collaborazioni e gli strumenti necessari. Solo attraverso l’impegno, individuale e collettivo il nostro Partito potrà essere presente in modo puntuale sul territorio e negli scenari complessivi.

Una prima azione che dobbiamo subito attivare, riprendendo il programma che lanciai in occasione della mia nomina a Segretario Nazionale, è il coinvolgimento di diversi studiosi nell’ambito di una serie di gruppi di lavoro sui temi politici più importanti che esigono ulteriori rivisitazioni e nuove sintesi.

Tra questi, certamente, l’apertura di un confronto sugli indirizzi di sviluppo economico; sulla tutela dei nostri prodotti agro alimentari nel mercato globale; il problema della lingua sarda, su cui continua a esserci un dibattito aperto ma occorre definire una strada il più possibile condivisa.

Sono convinto che su ognuna di queste materie, oltre a coloro che da anni se ne occupano in modo specialistico, ognuno di noi potrà dare un proprio prezioso contributo di riflessione.

 Fortza Paris!