Centrale termodinamica e a biomassa S. Quirico, per Assessore Falchi nulla da eccepire su ennesima scelta politica contro gli interessi dei sardi

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La Società San Quirico Power vuole costruire nel territorio oristanese, al confine con quello di Palmas Arborea un Sistema di Produzione di energia ad alto rendimento, che si rivelerà tale soltanto per chi incasserà gli altissimi contributi di CIP6, visto che li pagheremo noi con le nostre bollette, e perciò la posizione recentemente espressa dall’Assessore Falchi su questa pericolosa scelta politica proposta dall'alto ha dell’incredibile”.

Questo il commento del Segretario della Federazione Psd’az di Oristano Renato Questo il commento del Segretario della Federazione Psd’az di Oristano Renato Orrù, a seguito delle recenti dichiarazioni dell’Assessore regionale all'Agricoltura Falchi espresse in merito al progetto per la realizzazione del progetto ibrido di centrale solare termodinamica e centrale a biomassa della Società bolzanina San Quirico – Solar Power, che interessa circa 55 ettari nella località agricola di San Quirico, verso le pendici del Monte Arci.

L’Assessore Falchi dichiara di aver visionato il progetto e non trova nulla da eccepire malgrado l’impianto dovrà essere realizzato per giunta sottovento del dominante di maestrale, a due passi dalla comunità di Tiria, su cui prevedibilmente verranno rilasciate le polveri sottili derivanti dalla combustione di ben 75 tonnellate di legna / giorno.

Ma l’aspetto più scandaloso – spiega Orrù – è rappresentato dal fatto che tutta l’energia prodotta verrà inviata a mezzo dei cavi sottomarini SACOI-SAPEI sul continente e ivi consumata; insomma, a noi resteranno soltanto le polveri e l’assunzione di sole 20 persone, senza le quali, peraltro, l’impianto non potrebbe neppure essere avviato”. Orrù afferma di intervenire “in coerenza con quanto già espresso dal Segretario nazionale sardista Giovanni Columbu” e per rimarcare meglio la posizione dei sardisti oristanesi aggiunge: “credo che all’Assessore Falchi non sia stato ben esplicitato il Piano Energetico Sardo a cui tanto si riferisce, nel quale non esistono incentivi statali che infatti pagano i cittadini e che ha in realtà il suo cardine nella produzione per autoconsumo e scambio sul posto.

È venuto il momento di dire basta – prosegue Orrù – al solito ricatto posti di lavoro in cambio di inquinamento e sfruttamento del nostro territorio ad opera di speculatori che incasseranno milioni di euro di CIP6 in cambio dell’ennesimo disastro ambientale a nostro danno”.

Ma per Renato Orrù vi è un ulteriore aspetto del problema: “la Giunta Regionale con l’Assessore Falchi, cercano di vincolare ulteriormente le produzioni eoliche dei mini impianti da 30 e 60kw, utili soprattutto alle imprese agricole dopo che si è lasciato costruire i mega parchi ai soliti noti, e allo stesso tempo non trova nulla da eccepire sulla realizzazione di impianti gravemente impattanti come quello di San Quirico”.

Da qui la domanda finale del Segretario provinciale dei Quattromori indirizzata proprio alla Giunta Regionale e all’Assessore Falchi: “perché aumentare le produzioni energetiche per esportazione quando la Sardegna già fatica a disfarsi di tutta la propria produzione elettrica dopo la chiusura di Alcoa, ed invece non impegnarsi affinché la SFIRS, per esempio, finanzi il noleggio a lungo termine di impianti fotovoltaici inferiori ai 99 kw, che sono quelli davvero più utili alla Sardegna”?