Al Workshop internazionale sulla salute globale con Vandana Shiva

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Ieri pomeriggio ad Abbasanta, ai piedi del Nuraghe Losa almeno un migliaio di persone, in un’affollatissima sala convegni, tremila in diretta streaming, hanno partecipato al workshop internazionale sulla salute globale promosso dall’associazione Isde – Medici per l’ambiente -  voluto in modo particolare dal Presidente in Sardegna dottor Vincenzo Migaleddu, l’espressione più erudita nella nostra regione e direi voce qualificata a livello europeo, rispetto ai temi ambientali in relazione con la salute e le malattie dei cittadini. L’ospite d’onore era Vandana Shiva,una delle più autorevoli voci mondiali in difesa della natura e della sua biodiversità, attivista politica, fisica, ecologista, ambientalista, scienziata e filosofa indiana e leader dell’International Forum of Globalization, Premio Nobel 1993 , è stata accolta da un pubblico emozionato e bisognoso di sapienza  e di conoscenza.

Nel suo interessantissimo intervento ha sostenuto la necessità di uscire dalla crisi gigantesca cui è attanagliato il pianeta, per evitare ildefinitivodisastro ecologico e il collasso sociale che da questo deriva. Ha sottolineato l’urgente esigenza di allontanarsi dall’economia “lineare”, creata dall’industria del carbone e del petrolio, causa di degrado, inquinamento e conflitti,  per avviarsi versoun’economia di tipo “circolare” caratterizzata dall’ assenza di rifiuti e sprechi.

“Il nostro - dice Vandana - è un mondo in cui c’è un enorme speco di energia con troppe persone che non possiedono forme di energia, troppo spreco di cibo e molte persone che non hanno cibo, spreco di acqua da parte di una minoranza e la maggioranza delle persone che ne è priva”. Il modello circolare dell’economia prefigurato da Vandana Shiva dovrebbe essere per noi sardi un imperativo perché è l’unico socialmente sostenibile, il solo che si fonda su un sostanziale equilibrio fra ciò che viene preso dalla natura e ciò che ad essa ritorna.

Un buon modello economico infatti non può impoverire, come avviene nella società contemporanea. Se è vero che l’uno per cento della popolazione mondiale controlla il 99% delle risorse, significa che qualcosa non sta funzionando. Vandana ci invita a ritornare “barbari” come lo erano i pastori sardi, i quali conoscevano molto bene tutte le varietà di alberi, arbusti e colture che prosperavano nei nostri territori. E precisa che con l’economia lineare “a rimetterci sono sempre i più poveri”.

Vincenzo Migaleddu ha presentato una illuminante oltre che allarmante relazione sulla situazione della Sardegna con una preoccupante contaminazione di ampie porzioni di territorio, emblema di una situazione sanitaria inquietante .Un sardo su tre vive in un sito contaminato, con tutto quello che da ciò ne deriva.

Gli effetti economici, sociali e culturali dell’economia lineare, impiantata in Sardegna a partire dagli anni ’60 sono visibili ancora oggi: cassaintegrati, territorio sfigurato, perdita del rapporto simbiotico con la terra, tessuto sociale fortemente disgregato, basi culturali inconsistenti, enorme dispersione scolastica.

Ha inoltre illustrato il Manifesto politico  “Sardigna Terra bia” consistente in una campagna ambientalista ad ampio respiro, firmato prima da Vandana, poi dal delegato del presidente internazionale di ISDE, quindi da Vincenzo Migaleddu, dai sindaci presenti in sala e presto da tutti i cittadini che sceglieranno di contrastare l’austerità – unica prospettiva dell’attuale crisi – con la “ribellione” alle scelte scellerate dei governi, quasi sempre nelle tasche delle multinazionali,  che anziché guardare avanti, guardano indietro, anziché tutelare e amare la propria terra, il suolo, che di essa costituisce la pelle, continuano a sfruttarlo. Anziché proteggere la salute dei propri cittadini, la ferisce a morte.

Infine una speranza: se tutti insieme lo vogliamo, possiamo salvare il nostro paradiso dando alla Sardegna  una nuova forma di democrazia. E Vandana, in conclusione del suo intervento cita Papa Francesco e il documento sociale più rilevante della nostra epoca, l’enciclica “ Laudato si’ ” di cui condivide ogni parola.

Tre profili umani non semplicemente significativi, non indubbiamente autorevoli ma tre comete così vicine a noi, così visibili, così unanimemente efficaci da non poter essere inascoltate : Vandana Shiva, Vincenzo Migaleddu, Papa Francesco , uniti a tutti noi, ciascuno nella propria differente specificità, nell’abbraccio di una sola, la più importante e inderogabile causa.