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Italicum, mozione Solinas (PSd’Az) sottoscritta da 33 consiglieri: “Regione tuteli diritti della Sardegna

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Il Consiglio regionale si pronuncerà sull'Italicum grazie alla mozione di Chriatian Solinas e sottoscritta da 33 consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, escluso il PD. Si tratta della mozione N. 148 - SOLINAS Christian - DEDONI - OPPI - TATTI - CAPPELLACCI - TOCCO - ZEDDA Alessandra - FASOLINO - CRISPONI - TRUZZU - LOCCI - RUBIU - TEDDE - CHERCHI Oscar - PINNA Giuseppino - FLORIS - TUNIS - COSSA - ZEDDA Paolo Flavio - USULA - MANCA Pier Mario - CHERCHI Augusto - SALE - ARBAU - LEDDA - AZARA - PERRA - COCCO Daniele Secondo - PIZZUTO - LAI - DESINI - BUSIA - UNALI sull'ingiustificata discriminazione della minoranza linguistica sarda e su ulteriori profili di illegittimità costituzionale nelle nuove disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati di cui alla legge 6 maggio 2015, n. 52, volgarmente definita "Italicum", con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

Il documento intende impegnare perciò il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, a tutelare in tutte le sedi politiche, istituzionali, giudiziarie ed europee le ragioni del popolo sardo, compreso un eventuale ricorso contro la nuova legge elettorale del 6 maggio 2015.

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“Con la nuova legge elettorale, meglio nota come Italicum, lo Stato italiano calpesta per l’ennesima volta i diritti dei Sardi sia come popolo che, soprattutto, come minoranza linguistica”.

La denuncia arriva dal consigliere regionale del Partito sardo d'azione Christian Solinas, primo firmatario di una mozione firmata da altri 33 colleghi di maggioranza ed opposizione (tranne il Pd), che ha spiegato oggi, in una conferenza stampa contenuti ed obiettivi dell’iniziativa.

“Ancora una volta - ha sottolineato Solinas - lo Stato italiano calpesta i nostri diritti. Siamo di fronte ad una vera e propria discriminazione che da un lato viola le norme a tutela delle minoranze linguistiche contenute nell’ordinamento europeo e nazionale e, dall’altro, prevede tutele solo per le minoranze della Val d’Aosta, del Trantino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia attraverso un meccanismo che consente ai candidati di queste Regioni di avere nel prossimo parlamento una rappresentanza sicura a differenza della Sardegna; per questo chiederemo al presidente Pigliaru di impegnarsi a difendere la Sardegna in ogni sede istituzionale e, se necessario, anche davanti alla Corte Costituzionale”.

L'esponente sardista ha spiegato che all'isola vengono assegnati 17 deputati ma di fatto, a causa dello "slittamento", se ne potrebbero eleggere solo 13-15: "Lo slittamento - ha spiegato Solinas - è causato dall'effetto distorsivo della nuova legge dovuto dall'attribuzione dei seggi su base nazionale che, però, non è prevista per Val D'Aosta e Trentino Alto Adige".

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della mozione è intervenuto anche il Segretario nazionale del Psd'Az Giovanni Columbu per confermare "l'impegno del partito a occuparsi della tutela dei diritti dei sardi a essere rappresentati. Il PSd’Az sosterrà col forza una battaglia come questa che riguarda diritti e principi fondamentali dei cittadini sardi, perché è inaccettabile che con le elezioni l’Italia sia rappresentata in Sardegna mentre la Sardegna non sia rappresentata in Italia”.

Alla conferenza stampa era presente l'avvocato Felice Besostri, noto per il ricorso vinto alla Consulta che ha decretato l'illegittimità' del 'Porcellum', il quale ha sottolineato come l'Italicum preveda che le liste debbano essere presentate in 20 circoscrizioni suddivise in 100 collegi plurinominali "fatti salvi i collegi uninominali nelle circoscrizioni Valle D'Aosta e Trentino Alto Adige, per i quali sono previste disposizioni particolari". Per il legale si tratta di "un regime speciale che viola l'art.3 della Costituzione per il quale tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge". In queste Regioni, ha inoltre spiegato Besostri, il privilegio è inoltre doppio perché, una volta eletti al primo turno i propri rappresentanti, si puo' anche votare per il ballottaggio e quindi concorrere a determinare gli altri eletti a livello nazionale. L'avvocato ha anche ricordato come la legge che prevede l'elezione di un rappresentate di una lista identitaria che ottenga il 20% dei suffragi, anche se non arriva alla prevista soglia del 4%, di fatto, non possa venire applicata nell'isola poiche' nello Statuto "non c'e' alcuna norme per la tutela della minoranza linguistica sarda".

Flavio Cabitza, a nome dell’Associazione per la tutela dei Sardi, ha invece rivendicato “con orgoglio” la battaglia di tutti i partiti identitari contro le discriminazioni presenti nella normative elettorale per le elezioni Europee, precisando che “ora spetta alla politica sarda difendere la Sardegna”

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