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Al Consiglio nazionale ed a tutti i sardisti

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Intervento del Segretario Nazionale del Partito Sardo d’Azione Giovanni Columbu al Consiglio Nazionale tenutosi a Ghilarza, il 9 maggio 2015.

*** *** ***

Cari sardisti,

dopo avere proposto per il periodo che ci separa dal Congresso un dibattito sui grandi temi del sardismo, sento oggi di affermare che non esistono idee, né ideali, né prospettive di rinnovamento di cui avrebbe senso discutere, se tra noi mancano i presupposti per un confronto democratico e per la convergenza dell’azione politica.

So che non servirebbe e che anzi sarebbe ingannevole sbandierare un futuro desiderabile per la Sardegna, e attenderci che qualcuno possa seguirci, se proprio noi ci comportiamo in contrasto con i valori e i fini che dichiariamo di voler perseguire.

Sapevo che il Partito era diviso, ma non immaginavo quale fosse il tenore delle odierne divisioni.

Pensavo a divergenze di idee, a diverse interpretazioni dei valori o a diverse valutazioni di indirizzo politico.

Ed ero ottimista, perché confido nelle possibilità del confronto quando si condivide lo stesso fondamento ideale.

Devo dire invece che, affacciandomi alla vita interna del Partito, ho scoperto uno stato di disordine e di conflittualità di cui è difficile comprendere le ragioni ideali.

Per evitare fraintendimenti sarò preciso.

Ho dovuto constatare che:

1 - gli archivi storici relativi agli ultimi 30 anni, ovvero la nostra memoria e il nostro patrimonio più prezioso, non si sa dove siano, né se da qualche parte esistano;

2 - le risoluzioni politiche dell’ultimo Congresso, a cui dovrei attenermi, non ci sono perché non sono mai state deliberate. Mi sono chiesto com’è possibile che un Partito che esiste da quasi un secolo e che fa parte della Storia della Sardegna non si preoccupi di produrre una memoria delle proprie risoluzioni, come se queste non meritassero più di essere conosciute o la nostra azione si fosse ridotta a fatti personali;

3 - la documentazione relativa ai tesseramenti non si trova nella sede del partito e non mi è stata trasmessa da chi attualmente la detiene, di conseguenza dovrei presiedere la commissione preparatoria del Congresso senza sapere chi siano i tesserati. Io sono segretario di una associazione di cui non conosco i soci. So invece che per quanto riguarda l’ultimo tesseramento non sono state rispettate le procedure di verifica e convalida previste dallo Statuto. E tra le tessere irregolari (in quanto consegnate con mesi di ritardo) mi risulta che ci sia anche la mia.

4 - quando ho proposto alla Direzione Nazionale due provvedimenti che avrei definito di ordinaria amministrazione - ovvero la richiesta di nominare dei commissari nelle federazioni di Cagliari e dell’Ogliastra, in cui continuavano a operare un commissario e un segretario decaduti da diversi mesi - ho dovuto affrontare un’opposizione così strenua e spropositata da riceverne l’inquietante impressione che il ripristino della normalità sia percepito come un oltraggio e un attentato al dis/ordine costituito.

Riguardo ad altri episodi che per amor di patria preferisco non definire, mi permetto solo di ricordare che alcuni giorni fa per accedere alla Sede Nazionale del Partito, quella di Cagliari, ho dovuto sostituire la serratura, poiché qualcuno l’aveva occlusa con della colla. Cito solo questo caso a testimonianza del tenore dei conflitti che sono ben lungi dall’essere scontro tra idee.

Non mi sorprende che all’interno di una squadra, anche la più coesa, ci sia una dialettica e una competizione.

Ma non si può venire meno all’etica e alle regole fondamentali senza pregiudicare le basi della democrazia, con ulteriori e fatali conseguenze che in questo caso sono sotto gli occhi di tutti.

Il sardismo si sta trasferendo fuori dal Partito Sardo e il nostro patrimonio ideologico paradossalmente contribuisce ad alimentare altre formazioni politiche.

Per ogni sardista che sta all’interno del Partito Sardo ce ne sono almeno altri quattro, o cinque, che stanno in altre formazioni, con amarezza e col rammarico di non poter essere con noi.

Sono fatti di cui occorre prendere atto e a cui si può e si deve reagire.

In questo momento, dentro e fuori dal Partito, esiste una forte spinta, un’attesa e una richiesta suffragata dalla drammatica situazione economica e sociale, affinché il Partito Sardo torni a essere guida del sardismo, coerente e credibile, orgoglioso della propria identità e della irrinunciabile causa che persegue.

Per questo occorre dare un segnale inequivocabile della nostra volontà di gettarci alle spalle i conflitti e intraprendere un nuovo percorso unitario.

Propongo e chiedo pertanto:

1 – che da questo momento ci si impegni tutti al rispetto dei principi etici e delle regole che devono accompagnarsi all’azione politica;

2 – che gli archivi, gli inventari e ogni documentazione dell’attività recente e trascorsa vengano al più presto trasmessi alla Segreteria Nazionale affinché siano custoditi e resi consultabili dagli aventi diritto;

3 – che i bilanci amministrativi siano immediatamente chiusi, depositati, entro 15 giorni dalla data odierna, e pubblicati a termini di legge;

4 – che tutta la documentazione relativa ai tesseramenti venga trasmessa alla Sede Nazionale del Partito entro la stessa data;

5 – che il prossimo Congresso sia l’occasione per rendere possibile l’indispensabile ricostituzione ideale, organizzativa e morale del Partito;

6 – che il prossimo Congresso – aprendo il Partito a coloro che oggi vogliono tornare e gettandoci alle spalle le irregolarità - avvenga sulla base di un nuovo tesseramento, quello a cui perverremo entro la fine di quest’anno nel rispetto di quanto è previsto dallo Statuto;

7 - che la data del prossimo Congresso sia pertanto spostata di quattro mesi e che il Congresso si tenga il 20 e il 21 febbraio 2016.

Quali che siano le risoluzioni che adotteremo, vi informo che renderò pubblica la mia posizione, affinché tutti sappiano che nel nostro Partito vi è la volontà di intraprendere un cammino di rinnovamento. Sono certo che se le idee torneranno a essere il fondamento della nostra azione il Partito tornerà a crescere e avremo tutti molto da fare per quella magnifica e immensa causa che è il sardismo.

Fortza Paris.

Il Segretario Nazionale Giovanni Columbu

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