Nella colonia Sardegna il nodo gordiano del nucleare verrà sciolto solo con la spada

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E' dagli anni 70 che cercano di rifilare una centrale atomica in Sardegna.

Ricordate la centrale Candu?

Ci fu un grande dibattito ed eravamo in pochi ad opporvisi.

Molti erano d'accordo.

Chi erano?

Basta andare a leggere i giornali dell'epoca.

Fra i primi i sindacati e la sinistra.

Ce la scampammo solo per l'eco dei gravissimi incidenti a partire da quello nella centrale di Three Mile Island del '79 negli USA e, in seguito, di Cernobyl nell'86.

Il piattino freddo era preparato bene per la Sardegna, da espertissime guide indiane e con la promessa di posti di lavoro e sviluppo innocuo.

Insomma, ora ritorna alla carica lo Stato con il deposito nucleare in zona asismica, che viene propagandato come al servizio solo delle scorie da uso medico, ma che si svilupperebbe certamente come deposito unico generale per lo smantellamento delle centrali italiane ed europee nel prossimo futuro.

Esattamente come le scorie delle acciaierie, i famigerati fumi d'acciaieria, di tutta Europa e non solo, che vengono trattati a Porto Vesme, le scorie nucleari europee verranno non solo stoccate ma anche trattate in Sardegna.

Ancora una volta si promettono posti di lavoro per la costruzione, impieghi per la gestione, ricercatori da assumere e sviluppo delle università, addirittura un Parco scientifico e tecnologico apposito.

In seguito, e sarà logica conseguenza, arriverà anche la centrale nucleare per produrre energia, magari "sperimentale" o addirittura "verde" come la chimica verde di Porto Torres.

Gli ascari sardi, sono già in posizione, già si leggono dotte dichiarazioni di contrarietà, ma con sottili distinguo, ragionevoli dubbi, inseriti come cunei nell'opinione pubblica per poi spaccare il fronte del no, magari accettando il fatto compiuto.

Stanno cercando, se non lo hanno già trovato, un sindaco e un Consiglio comunale che dovrebbero dire: “portate tutto questo ben di Dio da noi!”

Dove non riuscissero con la convinzione riusciranno forse con le bustarelle?

Sarà allora interessante vedere come avrà votato quella Comunità al referendum antinucleare vinto a mani basse dai sardi e che vieta questa possibile e minacciata scelta, e come si svolgerà la marcia indietro.

Questo ormai non è un normale nodo politico ma è un nodo gordiano che. data l'opposizione della Natzione sarda e lo Stato potrà scioglierlo solamente tagliandolo con la spada.