Il welfare e l’aiuto agli indigenti è uno dei compiti primari di qualsiasi ordinamento civile

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Da tempo si discute intorno all’opportunità di esentare dal pagamento delle tasse i cittadini vittime delle varie alluvioni, la cui responsabilità porta quasi sempre nomi e cognomi.

Uno Stato veramente al servizio dei cittadini e realmente in grado di aiutare i più deboli non dovrebbe limitarsi a differire i pagamenti delle tasse a chi è colpito da calamità, ma dovrebbe semplicemente annullare un obbligo odioso e ingiusto.

In verità, il PSdAz ritiene che il problema sia più generale.

Non solo le vittime di alluvioni, ma tutti coloro che sono colpiti da calamità devono rientrare in questo disegno.

E tra le peggiori calamità c’è la mancanza e la perdita del lavoro.

Tutti i cittadini senza lavoro dovrebbero essere esentati dai balzelli e dalle tasse comunque denominate, compresi i pagamenti delle bollette dell’acqua e della luce.

Il problema è che per procedere a queste misure di equità sociale occorrerebbe mettere mano, senza se e senza ma, ai mostruosi sprechi pubblici, alle prebende ingiustificate, alle inefficienze della pubblica amministrazione che produce costi sociali ormai insopportabili.

I Comuni, che ormai si riducono a fare gli esattori per conto di uno Stato latitante e delle sue rapine legali, dovrebbero al contrario essere messi in condizione di aiutare i cittadini più sfortunati.

Il PSdAz auspica che si dia corpo a una vera cosiddetta spending review, vale a dire a tagliare i costi del malaffare, dei privilegi e dell’inefficienza, e restituisca sul piano dell’aiuto sociale quelle risorse che oggi purtroppo lo Stato è costretto a rapinare anche a chi non è in condizione di farlo.

Il welfare e l’aiuto agli indigenti è infatti uno dei compiti primari di qualsiasi ordinamento civile.

E limitarsi a differire i pagamenti cui sono tenute le popolazioni alluvionate è solo una manovra senza respiro e persino cinica.