Una proposta di legge sardista per l’istituzione della “Fondazione Marianna Bussalai”.

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Oggi, venerdì 13 novembre, alle 10.30 nella sala stampa del Consiglio regionale, il capogruppo del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, illustrerà ai giornalisti la proposta di legge n. 118 per l’istituzione della “Fondazione Marianna Bussalai”.

Parteciperà ai lavori la dottoressa Marta Brundu, biografa ufficiale della Bussalai, nonché curatrice dei carteggi privati della grande donna sardista scomparsa prematuramente a Orani nel 1947, a soli 43 anni. Nell’occasione sarà illustrata la corrispondenza inedita tra Marianna Bussalai e Emilio Lussu.

Nel corso della conferenza stampa sarà inoltre esposta la bandiera dei Quattro Mori (custodita dalla famiglia Chironi di Orani) che, cucita a mano da Marianna Bussalai, è diventata il primo simbolo ufficiale del Partito Sardo d’Azione nel 1921.

 

Di sotto il testo integrale della Proposta di legge

 

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CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 118

presentata dal Consigliere regionale
SOLINAS Christian

il 30 settembre 2014

Istituzione della Fondazione Marianna Bussalai

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RELAZIONE DEL PROPONENTE

"... E le donne sarde, quiete ed ignorate poetesse dell'ombra, quando liberano nei muttos o nelle meste cantilene l'ingenuo e appassionato cuore, sanno addolcirlo e ingentilirlo a meraviglia!". Così uno dei tanti versi che cristallizza l'impegno assoluto e cristallino per l'emancipazione e la celebrazione della figura delle donne sarde da parte di Marianna Bussalai, esempio fulgido e ante litteram di passione civile, culturale e politica nella Sardegna di inizio secolo scorso.

Di famiglia agiata, nacque a Orani nel 1904, prima di due figlie del secondo matrimonio di Salvatore Bussalai con Antonietta Angioy, discendente della celeberrima casata che diede i natali a Juanne Maria Angioy, giurista, giudice della Reale udienza e rivoluzionario della causa autonomistica e indipendentista sarda. Marianna frequentò solo le scuole elementari non potendo continuare i suoi studi a causa della salute cagionevole che le impediva di recarsi quotidianamente alle scuole nuoresi e visse interamente la propria vita a Orani, allontanandosi dal paese solo poche volte. Eppure, da autodidatta, sviluppò notevoli capacità critiche e letterarie che emergono con chiarezza nelle sue opere e nella fitta rete di comunicazione e corrispondenza che riuscì a intessere con i più grandi intellettuali e politici sardi del tempo e, particolarmente, con il poeta desulese Antioco Casula, con Emilio Lussu, Luigi Oggiano, Pietro Mastino, Titino Melis e con le care amiche Mariangela Maccioni e Graziella Sechi Giacobbe.

Decise appena diciassettenne di dedicare tutta la sua vita al sardismo, ai diritti della donna e all'emancipazione del popolo oranese. Fu collaboratrice assidua del quotidiano del Partito Sardo d'Azione "Il Solco" fino al 1926, impegnandosi sempre con estrema dedizione per l'autonomia e l'indipendenza della Sardegna, perché si diceva convinta che "l'indipendenza" fosse il primo dei diritti di un popolo. In una lettera destinata all'avvocato Titino Melis scriveva: "il mio sardismo data da prima che il Partito Sardo d'Azione sorgesse, cioè da quando, sui banchi delle scuole elementari, mi chiedevo umiliata perché nella storia d'Italia non si parlasse mai della Sardegna. Giunsi, che' là Sardegna non era Italia e doveva avere una storia a parte".

Il suo essere donna estremamente politicizzata, caratteristica d'eccezione per il tempo, fece si che venisse chiamata con l'appellativo di "Mariannedda 'e sos Battor Moros", riuscendo a distinguersi per il grande contributo alla diffusione del Partito Sardo d'Azione.

Dal "microcosmo" della sua casa di Orani, per usare le parole dell'indimenticato Michele Columbu, Marianna o, come usava appellarsi sotto pseudonimo, "Fiammella di Gonari" o ancora "Hutulabi" acquisì una indiscussa centralità nel dibattito politico e culturale del tempo. Una casa, la sua, ricca di storia e di riferimenti ideali: di stile pisano, come testimoniano ancora alcuni elementi strutturali in trachite rossa, fu dapprima la residenza estiva dei Vescovi della soppressa Dioecesis Othanensis fino al XVI secolo quando, a seguito della bolla Aequum reputamus di papa Giulio II, nel dicembre 1503 fu eretta la diocesi di Alghero, vennero soppresse le sedi vescovili di Castro e di Bisarcio e riunite a Ottana, con il contestuale trasferimento della sede vescovile di quest'ultima nella "Barceloneta" sarda. All'esito di tale ristrutturazione dell'assetto diocesano, la residenza estiva oranese venne acquistata dalla famiglia Angioy, dalla quale discendenza pervenne infine a Marianna e all'amata sorella Ignazia.

La presente proposta di legge, composta da 5 articoli, mira a riconoscere il valore paradigmatico della figura, del pensiero e delle opere di Marianna Bussalai, impegnando la Regione, anche attraverso l'istituzione di una omonima fondazione, a valorizzarne e promuoverne il contributo civile, politico e culturale.

Con l'articolo 1 la Regione viene autorizzata a partecipare all'istituzione della Fondazione, in compartecipazione con l'Amministrazione comunale di Orani.

Con l'articolo 2 la Regione è autorizzata a sottoscrivere l'atto costitutivo della Fondazione e a nominare i rappresentanti della Regione negli organi della Fondazione, secondo quanto stabilito nello statuto della stessa; a presentare al Consiglio regionale una relazione annuale sull'attività svolta dalla Fondazione e il bilancio che è esaminato dalla Commissione consiliare competente in materia di diritto alto studio e cultura.

L'articolo 3 stabilisce in euro 100.000 per l'anno 2015 e in euro 80.000 per gli anni seguenti, a decorrere dall'anno 2016, la quota di partecipazione della Regione alla Fondazione, somme incrementate triennalmente in riferimento al tasso di inflazione Istat.

L'articolo 4 contiene la possibilità di sospendere i finanziamenti in caso di inadempienze statutarie e la possibilità di recesso definitivo da parte della Regione in caso di violazioni di legge o dello statuto.

L'articolo 5 è relativo alla norma finanziaria.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Principi ispiratori

1. La Regione riconosce il valore della figura di Marianna Bussalai, personalità esemplare della storia e della cultura sarda. A tal fine impegna l'Amministrazione a promuovere ogni iniziativa per la valorizzazione e divulgazione del suo pensiero e delle sue opere.

2. La Regione è autorizzata a istituire, quale socio cofondatore con l'Amministrazione comunale di Orani, una fondazione culturale intitolata a Marianna Bussalai, con sede a Orani, e costituita con atto pubblico sulla base delle vigenti disposizioni di legge. Al fine del raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1, la Regione assegna alla Fondazione le somme necessarie per il riconoscimento e la valorizzazione dei luoghi in cui visse e operò Marianna Bussalai.

3. La Fondazione é partecipata da soggetti pubblici o privati che ne fanno richiesta e si impegnano all'osservanza delle disposizioni della presente legge e di quelle previste nell'atto costitutivo.

4. La Fondazione è senza scopo di lucro, condizione obbligatoria per il permanere della partecipazione regionale. La Fondazione, inoltre, promuove, con cadenza biennale, un premio internazionale, ai fini della valorizzazione della figura di Marianna Bussalai.

Art. 2
Rappresentanti e compiti
della Regione nella Fondazione

1. La Regione è rappresentata dal Presidente della Regione o da un suo delegato.

2. Possono essere eletti su designazione dell'Amministrazione regionale altri componenti degli organi direttivi della Fondazione secondo le modalità stabilite dalla legge e dallo statuto detta medesima Fondazione.

3. I predetti rappresentanti, ogni anno, presentano al Consiglio regionale una relazione sull'attività svolta e il bilancio della Fondazione, che è esaminato dalla Commissione consiliare competente in materia di diritto allo studio e cultura.

Art. 3
Contributi annuali

1. La Regione partecipa all'istituzione della Fondazione con un contributo straordinario determinato in euro 100.000 per l'anno 2015 e, annualmente, a partire dall'anno 2016, in euro 80.000.

2. Il contributo, previa deliberazione della Giunta regionale, è incrementato ogni triennio, avuto riguardo al tasso di inflazione Istat nel periodo di riferimento.

Art. 4
Sospensione dei contributi

1. L'Amministrazione regionale può sospendere l'erogazione dei contributi previsti in caso di violazioni di legge o dello statuto della Fondazione. In relazione alle violazioni, la Regione può, con decisione della stessa Giunta regionale, recedere dalla partecipazione alla Fondazione.

Art. 5
Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, pari a euro 100.000 per l'anno 2015 e a euro 80.000 annui a decorrere dall'anno 2016, si fa fronte con quota parte delle entrate proprie della Regione ai sensi dell'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), come modificato dall'articolo 1, comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).