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C’è un’altra Sardegna fuori dall’Isola ma la Giunta regionale dimentica i circoli degli emigrati sardi

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“Ho voluto portare all'attenzione del Consiglio regionale un tema che richiama la responsabilità collettiva di un intero popolo.

L'emigrazione ha segnato pagine dolorose nelle famiglie e nelle istituzioni sarde soprattutto sul fallimento delle politiche pubbliche che non hanno saputo offrire opportunità di lavoro nell'Isola e che oggi, con questo Governo regionale, pensano addirittura di ridurre gli stanziamenti per i circoli sardi mettendone a rischio la stessa sopravvivenza”. 

Questo il commento del Capogruppo del Psd’az Christian Solinas sulla risposta dell’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale a seguito dello svolgimento in aula della sua interpellanza “sulla grave situazione dei circoli sardi nel mondo e sul progressivo smantellamento delle politiche per favorire il concorso dei sardi non residenti e la funzione democratica e culturale dell'associazionismo sardo fuori dall'Isola, valorizzando le competenze professionali, le esperienze umane e il possibile contributo di iniziative imprenditoriali finalizzate allo sviluppo della Sardegna”. 

Secondo Solinas, infatti, “è stata riconfermata anche in questa occasione la più totale assenza di strategie e di progetti della Giunta regionale in riferimento allpolitica di valorizzazione dei circoli sardi e delle loro federazioni, che aveva trovato un riconoscimento normativo nella L. regionale 15 gennaio 1991, n. 7 che rispondeva innanzitutto ad un imperativo morale nei confronti di tanti fratelli emigrati. Oggi invece – prosegue l’esponente sardista – la enorme distanza verso questo fenomeno triste e del tutto peculiare rispetto ai flussi migratori della Penisola italiana e del meridione viene ben testimoniata dal progressivo depauperamento dei relativi capitoli di spesa del bilancio regionale, dal mancato pagamento del saldo delle spese anticipate dai circoli a copertura dei loro piani di attività, ed inoltre dal mancato rinnovo della Consulta dell’emigrazione”. 

Secondo i dati illustrati dal Capogruppo del Psd’az “gli emigrati sardi raggiungono oggi nel complesso le 800mila unità e se consideriamo le seconde e terze generazioni arriviamo ad 1,5 milioni di persone, mentre gli iscritti all’AIRE sono circa 120mila.

Questi numeri ci portano ad affermare che esiste un’altra Sardegna fuori da quest’Isola che si riferisce ai circoli sardi quasi come fossero le nostre ambasciate nel mondo, e custodi della nostra cultura e delle nostre tradizioni. 

Ho domandato perciò, attraverso la mia Interrogazione – prosegue Solinas – quale fosse la effettiva politica sull'emigrazione che la Giunta regionale intende perseguire e quali gli intendimenti che essa abbia in ordine al piano triennale ed al piano annuale di interventi in favore dei sardi emigrati e delle loro organizzazioni, di cui alla L. regionale 15 gennaio 1991, n. 7 e se il Presidente della Regione e l'Assessore competente in materia ritenessero i circoli sardi del mondo una risorsa irrinunciabile ed una opportunità di crescita e sviluppo per la Sardegna, soprattutto attraverso l'applicazione delle leggi in materia, ma ne ho tratto la sconfortante ed unica prospettiva dell’immobilismo e dell’assenza di qualsiasi idea poiché non ho colto la volontà di emendare il loro disegno di legge per l'assestamento della manovra finanziaria 2014/2016 ripristinando gli stanziamenti del capitolo di spesa SC05.1068”.

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