Dopo il voto del 18 settembre niente in Europa sarà più come prima

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Lo straordinario risultato degli indipendentisti scozzesi conferma che dopo il voto del 18 settembre niente, in Europa, sarà come prima.

L’affluenza record alle urne e il 45% dei sì al quesito indipendentista apre, infatti, un nuovo processo di democrazia e libertà che si estende a tutte le nazioni senza Stato del vecchio Continente, ad incominciare dalla Catalogna che, il prossimo 9 novembre, sarà chiamata a decidere del proprio destino.

Il percorso della costruzione dell’Europa dei popoli è dunque una strada ormai tracciata ed è all’interno di questo cammino democratico e identitario che la Sardegna è chiamata a scegliere il proprio futuro.

Il referendum per l’indipendenza non è, infatti, solo la priorità politica del Psd’Az ma è il progetto che dovrà unire tutte le forze politiche e i movimenti che in Sardegna lottano per il diritto all’autogoverno e per la libertà del popolo sardo.

Il bilinguismo e il referendum rappresentano quindi il banco di prova che ci attende: tutti.

Il Partito sardo su questi temi c’era, c’è, e ci sarà, insieme con il suo patrimonio di ideali, di valori e di storia che erano, sono, e saranno nella disponibilità di quanti con noi vogliono battersi per una Sardegna indipendente in una nuova Europa dei popoli.