Il Governo italiano impone nuove esercitazioni militari in Sardegna, la Regione tace e acconsente

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Il Governo italiano, non tenendo in nessun conto le sacrosante proposte del Comitato paritetico, impone ancora una volta le esercitazioni militari in Sardegna, e la Regione "schiava di Roma padrona" vergognosamente tace e acconsente.

Davanti all'ennesimo atto di arroganza, il popolo sardo deve reagire con il nostro partito in prima linea.

Basta soprusi, basta con questa classe politica che privilegia gli "estranei" e ammazza il popolo e gli imprenditori sardi.

Occorre assumere una posizione ferma e chiara contro il servilismo di questa Giunta regionale zitta e prona ai poteri romani.

Occorre dire basta al politicamente corretto, con cui si pretende addirittura di eliminare dal vocabolario la scomoda parola “servitù”.

La Sardegna è una colonia, e priva di poteri come è non ha neppure la forza di ridiscutere radicalmente il saccheggio delle coste e l’inibizione allo sviluppo.

Non si tratta di fare professioni di antimilitarismo preconcetto, ma di ridiscutere il modello di difesa e i criteri di ripartizione delle servitù, ancora fermi a vecchi schemi ormai superati e irricevibili.

Ma, soprattutto, è tempo di ripensare a come l’indipendenza potrebbe aiutarci a contrattare da pari le misure necessarie per una difesa moderna che non contrasti con il diritto a progettare uno sviluppo sostenibile.

Con un’avvertenza: evitiamo una volta per tutte di svendere la Sardegna per un piatto di lenticchie (leggi: qualche posto di lavoro), e ripensiamo a un modello di sviluppo ancorato alle vocazioni dei territori stuprati affinché un eventuale drastico ridimensionamento delle servitù non produca un solo disoccupato, ma anzi sblocchi definitivamente le nostre potenzialità turistiche e produttive.

La bandiera dei Quattro Mori è l’unica bandiera che oggi può liberarsi in cielo a testimoniare che non siamo tutti asserviti e neppure intimiditi.

Senza orgoglio identitario non sarà mai possibile alcuna resistenza all’oppressione.

E la vera vocazione del PSd’Az, partito di popolo e di governo, è quella di difendere a qualsiasi costo la nostra terra.

Ma senza reazione di popolo, i poteri forti continueranno, in silenzio, a dettare legge in casa nostra, perciò è tempo di far sentire la nostra voce affinché sia chiaro a tutti che il PSdAz è sempre dalla parte dei sardi!