Naufragio GoinSardinia, ora la ricetta è cambiare rotta!

  • Stampa

Sardegna alla ribalta della cronaca, in negativo, come sempre, per responsabilità di una intrapresa nel settore dei trasporti marittimi, che purtroppo mostra di essere affondata.

Ed è la seconda!!

Venticinque anni orsono, infatti, questa sorte toccò a Sardegna Navigazione, proprio come oggi è toccata a GoinSardinia.

E noi sardisti siamo profondamente dispiaciuti, sia per il danno d'immagine per la nostra terra, sia perché imprenditori sardi non ce l'hanno fatta a superare indenni i marosi.

La Sardegna sperimenta ancora il mare come una gabbia che gli impedisce di prendere il largo, mentre questo dovrebbe essere un fattore di sviluppo fra i più interessanti.

Ma che cosa insegnano queste due iniziative non andate a buon fine?

1) che la Sardegna ha carenza di capitale umano di eccellenza in tutti i settori, non siamo quindi in grado di governare processi industriali complessi e questa debolezza non fa che rafforzare la dipendenza, relegandoci in ruoli di mera esecuzione (Ah, i bandi regionali per la formazione di pizzaioli!);

Per costruire CLASSE DIRIGENTE autoctona bisogna investire nella industria della conoscenza, da subito, perché i frutti si soppesano a lunga scadenza, non più per i figli ma per i nipoti.

2) che per fare impresa il capitale da investire deve essere in buona parte capitale proprio.

Con soli capitali di terzi - quindi a debito - non si decolla (Italia docet!!!).

La ricetta?

Ovviamente è quella di cambiare rotta.

Ma quante volte ce lo siamo detti, e ancora ce lo diciamo troppo!

Mettiamo perciò in mora con energia una classe politica incapace che non trova di meglio che appoggiarsi a chi ci sta avvelenando con il fumi di acciaieria per rivitalizzare Alcoa.

Se questo è il futuro ...!!

Impegnamoci invece perché il futuro non ce lo rubino per davvero.