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Noi siamo “Partito di governo che non può permettersi di liquidare le situazioni con frasi facili"

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Di recente stiamo assistendo, sempre più in crescendo, ad una sorta di contagio che dalla crisi che investe l’economia e la stessa società civile, comincia a trasferirsi molto pesantemente anche anche fra i partiti e nelle istituzioni. 

Il sintomo di questo pericoloso degrado è ben riconoscibile, nell’ambito della politica, dal ricorso sempre più frequente alla demagogia degli slogan e dei luoghi comuni della cosiddetta antipolitica.

Un malcostume che comincia ad arrivare, spesso e volentieri, dall’interno delle istituzioni, e dagli organi esecutivi di governo, con il solo scopo di fomentare contrapposizioni e conflitti nel calcolo scellerato e miope di guadagnare facili consensi o, peggio, nel tentativo vigliacco ed irresponsabile di coprire proprie inadempienze.

Il Partito Sardo d’Azione non può che rimarcare le distanze da chi pensa di speculare sull’avvelenamento sociale e dimentica di avere il dovere di assumersi le responsabilità.

Ricordo che Mario Melis, una volta, disse che noi sardisti siamo un "Partito di governo che non può permettersi di liquidare le situazioni con frasi facili".

Tale definizione credo stia a significare che ci si debba assumere, ben oltre le facili enunciazioni, la gravosa e difficile responsabilità di portare avanti azioni e fatti concreti.

Questo è il punto!

Noi sardisti abbiamo ben chiari i nostri obiettivi; sono battaglie storiche, ormai, che poggiano su anni di studi, elaborazioni, fatiche, e che non è necessario ripetere.

Sappiamo bene, noi, che un progetto politico deve, per prima cosa, esser condiviso lealmente fra compagni di viaggio, poi maturare nella coscienza delle persone, nella cultura generale, e dunque essere realizzato.

Deve essere, insomma, prima condiviso, compreso ed accettato, e solo successivamente tradotto in opere.

Ebbene, io credo che anche le alleanze programmatiche siano assimilabili ai progetti politici, i quali si studiano, si pianificano e successivamente si governano, ma in nessun caso si possono subordinare all’inseguimento degli umori della piazza.

Le nostre alleanze programmatiche non poggeranno, dunque, sui continui condizionamenti degli eventi e dalle scelte degli altri, ma, come per definizione, si dovranno fondare su punti progettuali condivisi da rispettare senza nessun tentennamento.

L’esperienza ci ha insegnato a saper archiviare senza possibilità di ritorno chi si è dimostrato essere politicamente sleale, ma questa è anche la ragione per cui abbiamo scelto di non partecipare a tavoli di confronto nella logica dei “posizionamenti”, e dei riti logori della vecchia politica.

Noi lavoriamo, allora, per costruire altri tavoli di confronto con tutti gli eventuali nostri interlocutori, presenti e futuri, nei quali il dato caratterizzante della nostra azione politica, non potrà in nessun caso esser costretto e limitato nel perimetro della conservazione e quindi dell’inconcludenza.

La nostra storia, le nostre ragioni, sono e resteranno sempre coerenti all'espressione più autentica e generica di quello spirito offeso e rivoluzionario che animava i nostri padri fondatori e che anche oggi attraversa l’intera società sarda.

Non è più tempo di guerre di posizionamento, logoranti ed inutili, che hanno il solo scopo di mantenere in vita il passato.

Oggi, nostro malgrado, assistiamo a contrattazioni surreali e spesso patetiche, nelle quali le parti in campo sembrano impegnate soltanto a farsi spazio escludendo gli altri, e fondando ragioni e metodi di “concertazione” su presupposti di mala fede, scorrettezza ed inganno.

Tutto questo produce il disfacimento elettorale e l’interesse di pochi e ci separa irrimediabilmente da loro.

Il Partito Sardo d’Azione è ben altra cosa; il nostro progetto storico resta l’Indipendenza della Sardegna e la felicità del Popolo sardo.

A noi, interessano soltanto i programmi, le cose da fare, ed a questo stiamo lavorando, con umiltà e dedizione, e lontano dai clamori della politica urlata.

Lontano dal teatro misero ed inconsistente che contratta, in definitiva, singloe rendite di posizione e getta benzina sul fuoco alimentando l’odio, la contrapposizione, l’avvelenamento sociale.

Un teatrino che, purtroppo, finisce sempre col riscuotere il prezzo del suo biglietto da chi già soffre gli effetti del cattivo governo, e chi paga è la parte di società più povera e fragile, più indifesa e stremata, che aggiunge alla propria miseria, ulteriore miseria e disperazione.

A riguardo, diciamo chiaramente che non partecipiamo al rito delle alleanze fatte a tavolino come sommatoria di sigle e di organizzazioni che non funzionano, ed hanno in testa il solo obbiettivo di auto perpetuarsi.

Noi, al contrario, siamo per il cambiamento reale e radicale, e nella prospettiva del cambiamento e del riformismo, non c’è più destra e sinistra che tenga ma, appunto, il cambiamento o la conservazione.

Per i sardisti le eventuali future alleanze si dovranno stabilire soltanto attraverso il recepimento e la condivisione di punti programmatici qualificanti.

In questo senso noi non stiamo ad aspettare nessuno, non ci facciamo distrarre da quegli spettacoli estemporanei ed indecenti che attirano a se le attenzioni soltanto per confonderle.

Noi non prestiamo e non presteremo il fianco al chiasso ed alle risse, ma continueremo a lavorare ed a confrontarci senza preclusioni, prima di tutto al nostro interno, a cominciare dalle nostre strutture di base, per arrivare al nostro Consiglio Nazionale.

Quella e soltanto quella sarà la sede delle nostre decisioni, che prenderemo tutte con la consapevolezza ferma e convinta, che per fare le cose che ci proponiamo di fare e che abbiamo in testa, noi potremo, in ogni caso, bastare a noi stessi!

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