Ente foreste, Regione a rischio condanna da tribunale del lavoro su contratto dipendenti

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“Sarebbe opportuno che la Giunta regionale tenesse conto della sentenza N. 96 depositata il 28.05.2012 nella causa civile iscritta al n. 17/2012 del ruolo generale Affari Contenziosi Civili, Sezione Lavoro del Tribunale Ordinario di Aosta, promossa da un operaio forestale dipendente della Regione Autonoma della Valle d’Aosta, intervenendo immediatamente per revocare gli indirizzi dati al consiglio di amministrazione dell’Ente foreste della Sardegna in merito all’applicabilità del decreto legge n. 78 del 2010 sul rinnovo del contratto dei dipendenti salvaguardando il contratto di natura privatistica, nato con la legge di riordino dell’Ente”. Questo il suggerimento delConsigliere regionale sardista Efisio Planetta che ha depositato un’interpellanza urgente rivolta al Presidente, all’Assessore all’Ambiente e all'Assessore Regionale agli Affari Generali e Personale della Regione per chiedere la revoca degli indirizzi dati al consiglio di amministrazione dell’Ente foreste della Sardegna in merito all’applicabilità del decreto legge n. 78 del 2010 sul rinnovo del contratto dei dipendenti, proprio alla luce della sentenza del Tribunale Ordinario di Aosta che ha condannato la Regione Autonoma della Valle d’Aosta al pagamento a favore di un proprio operaio forestale dei rimborsi chilometrici per uso di mezzo proprio. “La motivazione addotta dal Tribunale Ordinario di Aosta – precisa Planetta – è stata che il ricorrente era stato assunto alle dipendenze della Regione Autonoma della Valle d’Aosta con la qualifica di operaio forestale, mediante contratto di diritto privato, ossia senza che lo stesso avesse partecipato a pubblico concorso, e dunque escludendo l’acquisizione della qualifica di statale all’operaio così assunto, con la conseguenza che l’art. 6 comma 12 D.Lg. 78/2010 non poteva avere nessuna influenza sul rapporto contrattuale in essere tra le parti”. Ora, secondo il Consigliere sardista, “la Regione Sardegna, che ha competenza legislativa primaria in tema di ordinamento degli uffici e degli enti amministrativi regionali ed inoltre sullo stato giuridico ed economico del personale, dovrà necessariamente prendere atto di questa importante sentenza che è anche un fondamentale precedente”. Per Planetta insomma “si tratta di riconoscere senza indugio il diritto a percepire il salario contrattualizzato, rivedendo la scelta di applicare la norma del pubblico impiego e non più il contratto collettivo nazionale della categoria, che ha determinato la perdita per ogni lavoratore di circa 170 euro mensili”. Secondo il Consigliere infatti, vi sarebbe “il rischio concreto di centinaia di ricorsi al Tribunale del Lavoro, che molto verosimilmente vedrebbero soccombere in giudizio anche la Regione Sardegna, così come è già capitato a quella della Valle d’Aosta, con le spiacevoli e dannose conseguenze del caso ai danni delle casse regionali e con il possibile pregiudizio dell’attività fondamentale degli operai dell’Ente foreste in difesa del patrimonio ambientale della Sardegna durante la stagione estiva”.