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Chimica verde, ancora spot promozionali ma nessun chiarimento in commissione consiliare

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“Stiamo ad assistere all'ennesima offensiva mediatica a favore della chimica verde, ancora a base delle solite affermazioni estemporanee che definiscono ulteriori future prospettive di centralità strategica della Sardegna, addirittura nei confronti del mercato asiatico, a fronte di un presente ancora tutto da costruire e verificare”. 

Lo ha dichiarato in una nota il Consigliere regionale sardista Efisio Planetta commentando la presentazione ufficiale di Versalis, il rebranding di Polimeri Europa tenutosi ieri presso la fiera Plast 2012.

“Siamo stanchi di ascoltare i soliti spot ben collaudati sulla razionalizzazione della produzioni e il recupero competitivo dello stabilimento di Sarroch, gettati addosso alla disperazione della Sardegna solamente a margine di convegni, inaugurazioni ufficiali o appuntamenti di gala – continua Planetta – e non invece nelle sedi preposte dove la precisione dei numeri ed il cadenzario dei tempi di realizzazione delle opere non è soggetto a sfuggire alla logica del riscontro tangibile e di un controllo più accurato”. Il riferimento del Consigliere sardista è all’invito rivolto a Matrica e Novamont per un’audizione presso la competente Commissione del Consiglio regionale: “ho ripetutamente sollecitato l’incontro con tutti gli attori della cosiddetta chimica verde di Porto Torres, proprio al fine di ragionare meglio su dati e prospettive e, soprattutto, per aver chiarezza riguardo ad un progetto i cui effetti condizioneranno per un lungo periodo l’economia sarda nell’industria, nell’agricoltura e nei trasporti, con evidenti conseguenze sul turismo e sull’intero tessuto sociale, culturale ed economico della Sardegna”. Ma il timore di Planetta è anche quello di garantire il reale diritto alla salute dei Sardi “chiarendo se la prevista centrale a biomasse non nasconda in realtà il tentativo di mettere in funzione un inceneritore per rifiuti solidi urbani anche extraregionali, altrimenti detto termovalorizzatore, il tutto – conclude Planetta – assunto con decisioni che paiono affrettate e poco ponderate in riferimento alla reale convenienza per la Sardegna, e quasi sotto il ricatto di circa seicento posti di lavoro virtuali, con un incidenza di un milione e mezzo di euro a posto di lavoro, e profittando ancora una volta delle della difficoltà delle nostre istituzioni, a rispondere al problema occupativo così come nel passato, e ad esercitare perciò anche un reale potere di controllo”.

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