8 marzo... Eleonora Bas Serra d'Arborea, una grande donna sarda

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Oggi, in questa giornata dell’8 marzo, noi ricordiamo una grande donna sarda: Eleonora Bas Serra d’Arborea, la cui figura resta ancora ammantata da un’aura di leggenda, ma con una lunga serie di dati oggettivi che la rendono un elemento di spicco della nostra storia. Sarà infatti Eleonora l’ultima della sua famiglia a riunire sotto il vessillo del giudicato le popolazioni isolane sparse che, per la prima volta si riconoscevano come “nazione sarda”, in contrapposizione al potente regno aragonese che avanzava pretese sull'intera isola. L’immagine altamente femminile che traspare dai tratti di mamma premurosa, di moglie fedele e fervente cristiana, si unisce agli elementi più forti di dotta legislatrice e di illuminata sovrana che guidando un drappello di patrioti terrà testa all'invasore arrivato dal mare.

Giudicessa illuminata dovette affrontare la guerra contro gli aragonesi, combattendo strenuamente per mantenere l'indipendenza del Giudicato di Arborea. Promulgò la Carta de logu,.la cui parte relativa ai principi inerenti la figura femminile e le sue relazioni, appare davvero rilevante ed interessate, soprattutto se confrontata con l’epoca di promulgazione.

Moderna nella concezione, relativamente moderata nelle pene, la Carta prevedeva la pena di morte solo in pochi gravi casi, stabilendo nella maggior parte delle ammende pecuniarie ed è particolarmente attenta a sottolineare la dignità della donna.

Stabiliva inoltre eguali diritti ereditari dei fratelli di entrambi i sessi e promulga norme avanzatissime riguardo allo stupro, reato che non si estingue con le nozze ma che prevede comunque un forte risarcimento, a al matrimonio, in cui si riconosce alla moglie uno status giuridico ed economico rilevante.

La storia e biografia di Eleonora d'Arborea fu narrata ad inizio novecento anche da Camillo Bellieni, in un libro, scaricabile online gratuitamente dal sito della Regione Sardegna che vi invitiamo a leggere dal link sottostante: 

http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_49_20060421102022.pdf