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Regione dimentica status di minoranza linguistica e perde 45 autonomie scolastiche

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“Rinunciare a far valere i diritti di minoranza linguistica del Popolo sardo nella stesura del piano di dimensionamento delle scuole, ha portatoallaperdita secca per la Sardegna di ben 45 Autonomie scolastiche”.Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale del Psd’az Giovanni Angelo Colli riferendosi alle procedure attuative dell'art. 19 del decreto legge n. 98/2011 convertito in legge 111/2011 e modificato dalla legge 183/2011 che detta i parametri per il dimensionamento scolastico: “Attraverso le delibere numero 7/4 del 16.2.2012, n. 9/55 del 23.2.2012 e n. 11/2 del 06.03.2012 – precisa Colli – la Regione Sardegna ha recepito pedissequamentela norma che impone la realizzazione forzata di istituti comprensivi composti da almeno 1000 alunni, scordandosi incredibilmente di far valere le prerogative contemplate nei commi 4 e 5 dell'art.19 della legge 111 del 2011 per le aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”. Secondo il Segretario sardista “una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’art. 6 della Carta Costituzionale del 1948 e della legge n. 482/99, che tutelano la minoranza linguistica della Sardegna, avrebbe invece portato alla stesura di un piano più consono alle esigenze della nostra scuola e ad una migliore tutela della nostra specificità, rifuggendo qualunque atteggiamento di sudditanza a norme centraliste ed inadeguate alle nostre realtà”.

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