Mario Melis, il Presidente sardista

  • Stampa

Mario Melis nasceva a Tortolì il 10 luglio del 1921 da Michelina Corrias e Giuseppe Melis, ultimo di una numerosa famiglia composta da otto fratelli.

Il giovanissimo Mario visse la sua prima infanzia a Tortolì, quindi a Baunei dove frequentò la scuola elementare fino alla IV classe e infine a Nuoro dove la famiglia si trasferì nel 1931. Bambino di cinque anni visse senza pur averne piena consapevolezza il dramma familiare dell’arresto avvenuto a Milano del fratello maggiore, Giovanni Battista, allora studente nel capoluogo lombardo, che venne accusato dalla polizia fascista di attività sovversiva antifascista insieme ad altri giovani libertari, fra i quali il sardo Flavio Batzella e inoltre Lelio Basso e Giorgio La Malfa.

L’episodio, seppure vissuto indirettamente, inciderà sulla formazione politica del giovane Mario. La seconda guerra mondiale lo vide impegnato sul fronte sloveno e infine in Sardegna. Fu in tale occasione che si rese pienamente conto del vuoto politico e di valori che si nascondeva dietro della scenografia guerresca allestita dalla propaganda fascista. Al termine del conflitto mondiale conseguì la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Cagliari, dando poi inizio alla sua attività forense. Inizia la sua attività come praticante dell’avv. Luigi Oggiano, che sarà sua sicura guida professionale e in campo politico. Da citare nella sua formazione professionale e politica anche l’apprendistato svolto presso l’avvocato Pietro Mastino e suo fratello maggiore Titino. Seguendo le orme dei fratelli maggiori, nel 1944 prende parte alla ricostruzione del Partito Sardo d’Azione, nel convincimento sul diritto del popolo sardo a scrollarsi di dosso la condizione di arretratezza cui è stato sempre condannato dalle politiche colonialistiche dei governi che si sono alternate nel governo dell’Isola.

Nel 1950 dopo un breve periodo di fidanzamento sposa Giuseppina Cuccu Pirisi (Nini); l’anno successivo nasce la prima figlia Michela, cui seguiranno Antonio nel 1958 e Laura nel 1961. Nel 1952 è eletto Consigliere comunale di Oliena; nel 1956 ne divenne sindaco e venne riconfermato nel 1960 sino al 1964. In seguito resse la carica di sindaco per altri quattro anni (con alcune interruzioni). Nel 1959 fu eletto Consigliere regionale e nel 1970 Presidente della Commissione Industria dello stesso Consiglio. Nel 1974 è riconfermato sindaco di Oliena. Nel 1976, in alleanza fra Partito Sardo d’Azione e Partito Comunista, fu eletto senatore. Nel 1977 per designazione della commissione fu relatore in Senato del bilancio dello Stato sulla Marina mercantile. Nel 1979 lasciato il Senato fu rieletto Consigliere regionale e dopo poco più di un’anno venne chiamato a far parte della Giunta presieduta dall’ on. Rais quale Assessore all’Ambiente. Nel 1982 caduta la Giunta Rais, venne eletto Presidente della Regione, rinunciando però all’incarico per le difficoltà incontrate nella formazione della Giunta. Nel maggio del 1983, per decisione del Partito si dimise dal Consiglio regionale candidandosi alla Camera dei Deputati cui venne eletto con una votazione lusinghiera.

Nel 1984 fu ricandidato dal Partito al Consiglio regionale ed eletto in un contesto politico che vide un grande successo sardista: 12 consiglieri eletti in luogo dei 3 della precedente legislatura. Eletto dalle forze laiche e di sinistra alla carica di Presidente formò la Giunta con assessori designati dallo stesso Partito sardo dal Partito Comunista e sostenuta all’esterno da socialisti, socialdemocratici e repubblicani. Nel 1987 la Giunta si dimise per consentire l’allargamento alla diretta partecipazione di due assessori socialisti, un socialdemocratico e un repubblicano.

Tale maggioranza consentì di governare la Sardegna fino al 1989, data della conclusione naturale della legislatura. Nella tornata elettorale venne rieletto Consigliere regionale e una settimana dopo è eletto Deputato Europeo. Nelle assemblee parlamentari pronunciò numerosi interventi sia in aula che in Commissione a Bruxelles.

In Consiglio regionale sottoscrisse con i colleghi del Gruppo sardista alcune importanti proposte di legge. A Strasburgo venne designato dalla Commissione Energia quale relatore sul tema: “Moderne tecnologie nell’utilizzazione industriale del carbone” e dalla Commissione delle questioni regionali sul tema: “Un ruolo del Comitato delle regioni nella politica della Comunità europea”.

Il suo impegno più forte fu quello di diffondere il messaggio federalista quale moderna forma di organizzazione democratica del potere, e di seguire con grande interesse i movimenti culturali che fiorisrono, con molteplici iniziative, nei diversi campi del sapere, consapevole che l’asse portante del futuro sardo avrebbe avuto il suo punto di forza nella luce della cultura.

Mario Melis morì il 1 novembre del 2003 all’età di 82 anni.

 

Biografia a cura di Michele Pintore, tratta da Sardistas de Ulìana – Sezione Titino Melis http://sardistas.wordpress.com/istoria-de-sa-sezione/politicos-issios-dae-sa-sezione/biografia-di-mario-melis-a-cura-di-michele-pintore/